ROMA – “Il caso di Lodi è un vero e proprio caso di discriminazione dettata da ragioni politiche, ma per fortuna la maggior parte delle scuole italiane hanno fatto un lavoro di integrazione straordinario. Se c’è un luogo in cui gli immigrati sono stati accolti, quello è la scuola”. Così Franco Lorenzoni, per 40 anni maestro elementare e fautore di un modello di scuola senza muri, nella videointervista all’agenzia Dire (anche su www.dire.it). Nato a Roma nel 1953, Lorenzoni ha dedicato la sua vita all’educazione dei bambini, dando vita alla Casa-laboratorio di Cenci, ad Amelia (Terni). Con il Movimento di Cooperazione Educativa, di cui fa parte, ha lanciato la campagna ‘Mille scuole aperte per una società aperta’, nell’ambito del progetto SaltaMuri.
“Dal 10 al 17 dicembre, in occasione dei 70 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, vogliamo promuovere una grande mobilitazione per far vedere cosa succede di bello ed importante nelle scuole. Siamo in un momento molto difficile in cui c’è una ricerca di un capro espiatorio negli stranieri- ha detto- ma noi che lavoriamo nella scuola sappiamo quanto sia positivo e arricchente il diverso”. ‘Educazione sconfinata per l’infanzia, i diritti e l’umanità’ è il sottotitolo dell’evento, nato per promuovere un modello educativo basato sulla tolleranza e l’integrazione.