Esprimiamo il nostro no deciso alla limitazione della libertà e dei diritti delle persone e chiediamo di conseguenza che vengano ritirati i recenti provvedimenti prefettizi relativi alla gestione dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) della Provincia di Firenze, provvedimenti con cui si limita, appunto, la libertà di movimento dei richiedenti asilo ospiti di tali strutture, sottoponendoli anche a misure poliziesche di controllo e ignorando così il loro diritto alla “privacy”.
Tutto ciò, che ben si inquadra nel clima di ostilità ai/alle migranti alimentato dalle parole e dagli atti del Ministro degli Interni, va contrastato con decisione da quanti/e hanno a cuore lo spirito e la lettera della Costituzione.
Ci riferiamo con questo documento alle note della Prefettura di Firenze destinate agli Enti gestori dei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) aventi ad oggetto “Orario di rientro degli ospiti nei centri di accoglienza” e “Capacità economica dei richiedenti asilo ospiti dei CAS”.
La prima nota, come rileva una lettera dell’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), ferisce la dignità delle persone accolte ed è di ostacolo ai percorsi di inclusione sociale che hanno avviato, ponendole in una situazione di isolamento, in evidente contrasto con le normative europea e nazionale al riguardo.
E’ peraltro estremamente preoccupante anche l’altra nota con cui si chiede ai Gestori di disporre che i pacchi indirizzati agli ospiti dei CAS siano aperti alla presenza degli operatori.
La lettera dell’ASGI ricorda che nei Centri di Accoglienza, e quindi anche nei CAS, deve essere tutelato il “rispetto della sfera personale”(e naturalmente in questa sfera rientra la libertà di ricevere e inviare corrispondenza).
Un diritto fondamentale del genere, definito in primo luogo dalla Carta Costituzionale (art. 15), può essere limitato solo per via legislativa in presenza di gravi esigenze.
Provvedimenti del genere, oltre a ledere libertà e diritti garantiti dalla Costituzione e da Trattati internazionali, alimentano a livello di opinione pubblica l’identificazione del/della richiedente asilo, del profugo/della profuga, del/della migrante come un potenziale criminale, da considerare semi-carcerato preventivamente.
E’ sulla base di queste considerazioni che chiediamo al Prefetto l’immediata revoca delle note in questione al fine di garantire la libertà di movimento ed i diritti delle persone ospitate nei CAS.
Primi firmatari: Rete Antirazzista Fiorentina Coordinamento “Basta morti nel Mediterraneo” COBAS-Firenze Comunità delle Piagge USB-Firenze