Sabato 20 ottobre 2018

Ore 15

Piazza Cordusio, Milano

Il 28 ottobre, giorno del ballottaggio alle elezioni presidenziali, in Brasile rischia di calare una lunga notte. Nel paese è in corso da tempo un pericoloso attacco alla democrazia: dal golpe parlamentare del 2016 contro la legittima presidente Dilma Rousseff, alla condanna di Lula per un reato di cui non è stata mostrata alcuna prova, all’arresto dello stesso Lula, cui è stato impedito di presentarsi alle elezioni. Illustri giuristi (da Garzón a Ferrajoli) hanno riscontrato numerose irregolarità nel processo e nell’imprigionamento di Lula e il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ufficialmente riconosciuto il diritto dell’ex presidente ad essere candidato. Nonostante tutto ciò Lula non ha potuto candidarsi a queste elezioni, in cui – secondo tutti i sondaggi – era nettamente favorito.

Al ballottaggio si confronteranno dunque il candidato supportato da Lula e dallo schieramento da lui sostenuto, Haddad e il candidato sostenuto dall’estrema destra, Bolsonaro.

Bolsonaro al primo turno ha preso il 47% , rischia di vincere al ballottaggio e le conseguenze sarebbero pesanti.

Con questa frase ha commentato i risultati del primo turno: “DISTRUGGEREMO TUTTE LE FORME DI ATTIVISMO”.

La destra radicale, razzista, fascista, machista, sostenuta dal capitale e dalle chiese evangeliche, potrebbe governare il più grande paese dell’America Latina.

E’ importante non lasciare sola tutta la parte di brasiliani e brasiliane che cercano di resistere a questa ondata di destra che si richiama direttamente alla dittatura iniziata nel ’64 in Brasile.

Ecco alcune frasi del candidato:
“L’errore della dittatura fu quello di torturare e non uccidere”
“Non ci fu dittatura in Brasile. Le persone potevano andare a Disneyland e tornare”.
“Pinochet doveva uccidere più persone”.
“Sarei incapace di amare un figlio omosessuale. Preferirei che morisse in un incidente.”
“ Se vedo due uomini che si baciano vado a picchiarli”.
“Difendo la pena di morte e il rigido controllo delle nascite”.
“Sono a favore della tortura”
E, rivolto a una deputata: “Non ti violento perché non lo meriti”.

Bolsonaro, durante la sessione solenne in cui venne votato l’impeachment della presidente Dilma Roussef, dedicò il suo voto al colonnello Ustra, capo dei torturatori che agirono durante la dittatura.

Subito dopo il voto del primo turno un famoso maestro di capoeira di 63 anni, Moa do Katende, a Salvador de Bahia, è stato ucciso con 12 coltellate da un uomo che, avendo ascoltato l’uomo che dichiarava in un bar il suo voto per Haddad, è andato a casa a prendere un coltello.

Due candidati alle elezioni nello stato di Rio de Janeiro hanno mostrato a tutti la targa dedicata alla consigliera comunale Marielle Franco, uccisa da sicari nel marzo scorso per il suo impegno per i diritti umani, distrutta con le loro mani. I candidati, del partito di Bolsonaro, sono stati eletti con un fiume di voti.

Una giovane ragazza che indossava una maglietta con la scritta “Ele Nao”, della campagna contro la candidatura di Bolsonaro, è stata fermata da tre giovani, picchiata con calci e pugni, dopodiché le hanno inciso con un taglierino una svastica sulla pancia. Il commissario della polizia dove è stata fatta la denuncia dichiara alla stampa: “Si tratta di un simbolo buddista di amore, pace e armonia che le hanno fatto sulla pancia….”

Sappiamo benissimo che questa campagna traboccante di odio e violenza, in favore di una ancor maggiore diffusione di armi in un paese dove avviene in media un omicidio ogni 10 minuti, nasconde una nuova ondata di svendite delle ricchezze naturali brasiliane alle multinazionali. Petrolio, energia, foreste, terre coltivabili, minerali saranno svenduti.La popolazione brasiliana rischia di precipitare in un regime militare e in una maggior miseria.

Facciamo anche solo questo gesto: partecipiamo a un presidio che denunci questa tragedia annunciata, coscienti che il vento di destra soffia da più parti e fermarlo lì, qui, ovunque, è solo compito nostro. Coraggio.

Comitato italo-brasiliano Giustizia e Libertà

Info: giustiziaelibertaitabra@gmail.com