Questo pomeriggio, durante l’inaugurazione di un monumento posizionato in prossimità della Miteni di Trissino, climber di Greenpeace hanno aperto due banner con scritto “Bonifica subito” e “Stop Pfas” sulla facciata di un centro commerciale poco distante.
All’inaugurazione del monumento erano presenti il sindaco di Trissino, autorità regionali e il ministro degli Affari Regionali, Erika Stefani.
«Con che coraggio le autorità locali festeggiano, quando a poche decine di metri continua a consumarsi l’inquinamento da PFAS, un crimine ambientale conclamato?», dichiara Giuseppe Ungherese responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Chiediamo a Regione Veneto, Provincia di Vicenza e Comune di Trissino di avviare immediatamente la bonifica del sito Miteni e di occuparsi seriamente della tutela del territorio e della popolazione contaminata», conclude Ungherese.
La protesta si è aggiunta al sit-in di numerosi cittadini e comitati veneti che manifestavano con lo stesso intento, ovvero chiedere alle autorità presenti interventi rapidi per avviare subito la bonifica del sito dell’azienda chimica di Trissino, ritenuta dalle autorità la principale fonte della contaminazione da PFAS.
Già questa mattina, a Trissino, attivisti di Greenpeace avevano aperto uno striscione a forma di freccia, indirizzato verso l’ingresso della Miteni, con il messaggio “Crimini ambientali in corso”.
Secondo fonti stampa, lo stabilimento dell’azienda Miteni presenterebbe numerosi problemi di sicurezza che avrebbero causato la recente dispersione nelle acque di falda di PFAS di nuova generazione, come il GenX e il C6O4. A ciò si aggiunge la grave situazione finanziaria di Miteni, che ha recentemente avviato le procedure per la richiesta del concordato preventivo, e che pone seri interrogativi sulle reali possibilità dell’azienda di poter far fronte alle future richieste di risarcimento danni.