“Orban lancia campagne Stop Brussels, ma intanto l’Ungheria è tra i primi beneficiari dei fondi europei, e scommetto che questo non lo dice agli ungheresi. Non si possono volere solo i benefici di far parte dell’Unione, senza mai condividere le responsabilità che ne derivano, è un atteggiamento ipocrita e infantile”.
Lo afferma l’europarlamentare di Possibile Elly Schlein, relatrice per il gruppo dei Socialisti e Democratici della riforma di Dublino, annunciando il suo voto favorevole alla richiesta di attivare l’articolo 7 del trattato contro l’Ungheria per violazione dei valori fondamentali.
“Orban ha ricordato la storia importante dell’Ungheria, omettendo però che furono proprio gli ungheresi, nel 1956, a beneficiare per primi della solidarietà degli altri paesi europei, che in solo due mesi aprirono le porte a oltre 100.000 rifugiati ungheresi. Lui invece si oppone a qualsiasi solidarietà, bloccando la riforma di Dublino e dimenticando cosa c’è scritto nei Trattati che l’Ungheria ha sottoscritto, dove agli articoli 78 e 80 si parla espressamente di solidarietà e equa condivisione della responsabilità sull’accoglienza. In due anni il suo paese, di dieci milioni di abitanti, doveva fare 1.294 ricollocamenti, ma ne ha fatti zero. E’ una vergogna”.
“Mi auguro – conclude Schlein – che domani il Parlamento Europeo voti a favore dell’attivazione del dispositivo dell’art. 7, perché il disprezzo di Orban per la democrazia, l’uguaglianza e il pluralismo, oltre che per i diritti umani, non può essere tollerato. Fa male ancora prima agli ungheresi che al resto d’Europa”.