«Tragedia annunciata. C’è estremo rischio per i bambini in carcere. I piccoli fino a tre anni possono essere accolti nelle case famiglia»
«Mai più bambini in carcere: sono troppi i bambini che continuano a vivere dietro le sbarre con le loro mamme. Gli Icam, istituti a custodia attenuata, sono una soluzione intermedia ma non rispondono al bisogno fondamentale di un bambino di crescere in un ambiente familiare, con le stesse opportunità di crescita dei coetanei. Esistono case famiglia adeguate per accogliere i bambini con le loro mamme».
Ha affermato Giovanni Paolo Ramonda presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII in merito al tragico episodio in cui una mamma ha ucciso il suo bambino e ferito l’altro in maniera grave. La comunità di Don Benzi ha in questi anni accolto numerose mamme con bambini nelle sue case famiglia.
«Anche nell’ultima campagna elettorale abbiamo proposto ai politici di togliere questi piccoli senza alcuna colpa dal carcere. Tutti gli psicologi concordano che i primi tre anni di vita del bambino sono fondamentali per la sua crescita equilibrata. Non occorre essere esperti per comprendere che il carcere non è il luogo idoneo in cui crescere i bambini, dunque chiediamo che le mamme con bambini più piccoli di 3 anni siano accolti presso le case famiglia».
Ufficio stampa APG23