In una dichiarazione firmata questo sabato, 11 dei 14 paesi che compongono il Gruppo Lima affermano “la loro preoccupazione e il loro rifiuto verso qualsiasi linea d’azione o dichiarazione che implichi un intervento militare o un esercizio di violenza, minaccia o l’uso della forza in Venezuela”, secondo un comunicato del Ministero degli Esteri brasiliano. La lettera è stata approvata da Argentina, Brasile, Cile, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama, Paraguay, Perù e Santa Lucia.
Colombia, Canada e Guyana, anche se membri, non hanno aderito al pronunciamento.
Il comunicato risponde alla dichiarazione rilasciata venerdì scorso dal Segretario Generale dell’OAS Luis Almagro durante una conferenza stampa a Cúcuta (Colombia). “Credo che non dovremmo scartare alcuna opzione”, ha detto dopo essere stato consultato su un potenziale “intervento militare” per rovesciare il governo del Presidente Nicolas Maduro. È la prima volta che il Gruppo Lima e Almagro si trovano pubblicamente in disaccordo sul Venezuela.
Da parte sua, il vicepresidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha informato che denuncerà presso l’ONU e altre istanze internazionali Luis Almagro “che in modo volgare e grottesco detiene la segreteria generale dell’OAS, per aver promosso l’intervento militare nella nostra Patria e per aver attaccato la Pace dell’America Latina e dei Caraibi. Si vogliono rivivere i peggiori avvenimenti delle interferenze militari in America Latina: la stabilità è seriamente minacciata dalle azioni folli di chi usurpa abusivamente e in modo deviato la Segreteria Generale dell’OAS”.