Una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte
Prof. Giovanni Scotto
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Università di Firenze
11 settembre 2018
Gentile Presidente del Consiglio,
Egregio Prof. Giuseppe Conte, caro Collega,
Ti scrivo spinto dall’urgenza di una situazione politica generale e di un’atmosfera culturale che, agli occhi miei e di molte concittadine e concittadini, si va aggravando di giorno in giorno. Fino a pochi giorni fa, centocinquanta persone salvate dal mare sono costrette, dal Governo che presiedi, a rimanere a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera italiana, in spregio alle leggi, all’umanità e al buon senso.
E’ di ieri la notizia che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani invierà una missione nel nostro Paese, in particolare per esaminare la situazione relativamente ai migranti, agli afrodiscendenti e ai Rom.
Mi permetto di rivolgermi a Te usando il “Tu” di rispetto reciproco e familiarità, come è d’uso tra colleghi. Lavoriamo nello stesso Ateneo: i nostri uffici sono a pochi metri di distanza, e in passato abbiamo avuto anche modo di collaborare a un progetto comune, un libro a più voci sulla mediazione dei conflitti.
Scrivo questa lettera aperta perché, a pochi mesi dall’insediamento del Governo che presiedi, intendo anzitutto far sentire la mia voce in opposizione a molte cose che il Governo che guidi ha fatto e sta facendo. Ma scrivo soprattutto per ricordare le Tue responsabilità, che non sono solo politiche e giuridiche, ma anche etiche ed educative, data
la professione che condividiamo.
Dal punto di vista politico, sei co-responsabile per ciò che il Governo dice e fa, soprattutto nella persona che oggi si comporta da reale capo politico della compagine. L’attuale ministro degli Interni sembra dettare le priorità nel campo della politica internazionale, dei rapporti con i partner europei, della Difesa e finanche dei Trasporti.
Alcune sue azioni, tra cui la illegale detenzione dei migranti e richiedenti asilo sulla motovedetta Diciotti, sono già oggetto di indagine da parte del potere giudiziario.
Soprattutto, l’attuale capo della Lega, dichiarazione dopo dichiarazione, ha contribuito a creare nel Paese un clima generale intriso di paura e rabbia, con preoccupanti segnali di razzismo. Lo ha fatto utilizzando gli strumenti della propaganda, spesso diffondendo notizie non vere. Ministro della Mala Vita, come (citando Gaetano Salvemini) è stato chiamato dallo scrittore Roberto Saviano.
Nulla facendo o dicendo contro tutto questo, stai avallando comportamenti deprecabili o contrari al diritto internazionale, al nostro ordinamento giuridico e agli interessi del Paese di questa figura in perenne campagna propagandistica: è una responsabilità grave, e un peso notevole sulla Tua persona e la Tua figura istituzionale.
L’accoglienza di naufraghi che sono già in territorio italiano e hanno probabilmente diritto alla protezione internazionale è un obbligo di legge: nelle scorse settimane il Tuo governo ha violato la legge.
Diverse Tue dichiarazioni sui migranti e richiedenti asilo degli ultimi mesi sono lontane dal vero.
Hai parlato di “emergenza migranti”, ma i numeri dicono altro, e l’Italia può tranquillamente gestire l’arrivo di alcune migliaia di persone.
Nelle Tue dichiarazioni fai pensare che ci sia una responsabilità della UE: è semmai ai governi degli Stati membri che, su base volontaria e per via diplomatica, il tuo governo chiede dopo ciascuno sbarco di accogliere una quota di richiedenti asilo. Si tratta di una soluzione temporanea che ingenera pesanti tensioni e incertezze.
È evidente che l’unica soluzione duratura che garantisca l’effettiva applicazione dei principi di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità sanciti dall’Art. 80 TFUE è la riforma del Regolamento di Dublino. Perché allora i partiti della tua maggioranza hanno votato contro la Posizione del Parlamento Europeo che riformava il Regolamento di Dublino introducendo il principio della redistribuzione automatica dei richiedenti asilo?
E perché nel Consiglio Europeo di giugno hai firmato un impegno politico (punto 12 delle Conclusioni) a cercare l’unanimità sulla riforma di Dublino, quando molti Paesi sono dichiaratamente contrari all’adozione di un meccanismo di ricollocazione automatico?
Gentile Presidente del Consiglio, caro Collega: il Governo che presiedi non rispetta la legge italiana e internazionale, e poco si cura della verità.
E’ per questo motivo che Ti invito, al più presto, a riaffermare la Tua dedizione all’attività di docente: aderendo alla verità e alla legge, e quindi prendendo le distanze dalle persone e le forze politiche che stanno consegnando il paese alla paura, alla rabbia e al razzismo, a politiche contrarie al Diritto internazionale, ai Diritti Umani, alla
Costituzione e alle nostre leggi.
Per parte mia, nel corso del prossimo anno accademico, insegnerò alle studentesse e agli studenti la nobile tradizione della disobbedienza civile e dell’azione diretta nonviolenta in difesa dei valori costituzionali. Farò questo nella speranza che si moltiplichino, soprattutto tra i giovani, le voci di chi si oppone alla rabbia, alla paura e alla menzogna, disobbedendo a un Governo sempre più lontano dalla legalità e dall’umanità. Inizieremo il semestre, il prossimo 13 settembre, invitando a parlare nel nostro Corso di Laurea gli operatori della nave Aquarius, della ONG SOSMéditerranée, che ha salvato in tre anni oltre 13.000 persone, anche grazie alla collaborazione dell’Italia.
Nella speranza di poterTi presto tornare ad annoverare tra i colleghi più stimati,
Ti saluto cordialmente
prof. Giovanni Scotto