La Ministra della Difesa Trenta aveva dichiarato che avrebbe fatto fare controlli sulle armi vendute all’Arabia Saudita. Nel frattempo l’On. Boldrini ha presentato un’interrogazione alla commissione Affari Esteri chiedendo cosa intendesse fare il Governo rispetto alle esportazioni della RWM che, a parere della deputata di Liberi e Uguali, violano la legge 185 che regolamenta la vendita di armi dall’Italia ad altri paesi.
Nella risposta scritta del governo, firmata dal Sottosegretario Guglielmo Picchi a nome del Governo si dichiara che la RMV Italia non ha ottenuto alcuna licenza in tutto il 2018 e una sola nel 2017. Evidentemente qualcosa sfugge o alla Ministra della Difesa o al Sottosegretario agli Affari Esteri. Riportiamo integralmente la risposta di Picchi reperibile sul sito della Camera dei Deputati.
L’Italia segue con preoccupazione la situazione nello Yemen e rimane impegnata in seno all’Unione Europea ed in altri fori internazionali, tra cui le Nazioni Unite, per una soluzione politica alla crisi e per prevenire l’aggravarsi della già delicata situazione umanitaria nel Paese. Sosteniamo gli sforzi dell’inviato Speciale delle Nazioni Unite, Griffiths e contribuiamo, anche nel quadro di un esercizio di dialogo condotto assieme a Francia, Germania, Regno Unito, SEAE ed Iran, a individuare possibili piattaforme di compromesso da proporre alle parti.
Lo Yemen è sotto embargo armi. L’Italia non fornisce quindi materiali d’armamento al Paese.
Nei confronti dell’Arabia Saudita non esistono embarghi o altre forme di restrizione internazionale al commercio di alcun tipo.
Il processo autorizzativo delle licenze di esportazione di materiale d’armamento è notoriamente rigoroso, nel rispetto della normativa italiana ed internazionale, con un esame caso per caso delle istanze societarie. Esso inizia con le trattative contrattuali, cui concorre in prima battuta il Ministero della difesa con un approfondito ed articolato esame di merito, ed è seguito, prima dell’eventuale firma del provvedimento amministrativo, dal concerto interministeriale nel Comitato Consultivo exlegge n. 185 del 1990, presieduto dall’Autorità Nazionale – UAMA, ove siedono anche i Ministeri della difesa, economia e finanze – Agenzia delle dogane e dei monopoli, interno, sviluppo economico ed ambiente.
Nel 2017 e nei primi otto mesi del 2018, con l’eccezione di una licenza all’esportazione nel 2017 di 435.000 euro di componentistica legata a precedenti contratti, la RWM Italia non ha avuto alcuna – ripeto alcuna – licenza di esportazione per l’Arabia Saudita.
Lo stesso valore complessivo delle licenze di esportazione di materiali d’armamento italiano all’Arabia Saudita ha subito una fortissima contrazione, passando da 427 milioni di euro del 2016 a 9 milioni – ripeto 9 milioni – al 31 agosto del 2018.
Tutte le licenze sinora concesse sono legittime, essendo state adottate seguendo il dettato e le procedure stabilite dalla normativa nazionale ed internazionale.
Il Governo italiano continuerà a dare il proprio sempre attivo contributo, nei competenti fori internazionali, alla lotta ai traffici di armi in generale, ed in particolare nei teatri di crisi regionale.