Antonio Perillo, assistente dell’europarlamentare Eleonora Forenza, rimasto ferito nell’aggressione fascista di venerdì a Bari, chiarisce così la dinamica degli eventi.
1) NON C’E’ STATA ALCUNA RISSA, né vera né sfiorata. I fascisti ci hanno aggredito a freddo e con armi bianche mentre avevamo già cominciato ad allontanarci lungo via Crisanzio, ovviamente disarmati.
Io sono stato colpito alle spalle, sulla testa, con lo scopo evidente di far male davvero.
2) NON C’E’ STATA ALCUNA PROVOCAZIONE
I fascisti hanno percorso circa 100 metri dalla loro sede per raggiungerci. Non c’era stato alcun contatto se non quello visivo.
Siamo anche incredibilmente riusciti a non insultarli quando si sono avvicinati. Eravamo infatti preoccupati per la presenza di bambini in passeggino. Abbiamo gridato “Ci sono dei bambini” e “Stiamo andando via” mentre loro ci colpivano con la bava alla bocca e gli occhi fuori dalle orbite urlando in dialetto barese.
3) NON C’ERA ALCUN PIANO DI ASSALTO ALLA LORO SEDE
Che accusa ridicola, procedevamo alla spicciolata e ci stavamo “concentrando” in 5 persone, tra cui due passeggini. Hanno paura, questi fascisti, eh?
Semplicemente, via Eritrea incrocia via Crisanzio, che era la strada di deflusso più naturale dalla piazza in cui era finito il corteo antifascista (piazza del Redentore) verso la stazione e l’università, zona da cui eravamo partiti. Ci siamo fermati perché una ragazza di colore con bambina piccola aveva paura a rientrare a casa in via Eritrea dato l’assembramento fascista poco lontano. Si dovrà accertare il motivo per cui le forze dell’ordine erano assenti in quel punto ad impedire un contatto assolutamente prevedibile.
Abbiamo denunciato gli aggressori e raccontato i fatti nei dettagli. Andremo fino in fondo a questa storia.
Il primo obiettivo è che la sede barese di queste belve, un mix di frustrati e delinquenti comuni, nulla a che vedere con la politica, chiuda immediatamente.
I giornalisti mi hanno detto che Salvini avrebbe parlato di clamore esagerato dai media. Io penso che se un militante della Lega fosse stato colpito e ferito come capitato a me, o anche molto meno, da chicchessia, per qualunque motivo, lui avrebbe parlato di terrorismo e mandato l’esercito, come minimo.
La malafede di questo fiancheggiatore dei fascisti è palese.
E’ indegno che questo figuro sia Ministro della Repubblica.
PS: ieri notte ho passato due ore a leggere e provare a rispondere anche con un semplice “mi piace” a tutti i messaggi ed i post di solidarietà che mi sono arrivati su FB e su Whatsapp.
NON HO ANCORA FINITO. Ancora grazie, grazie, grazie ed un abbraccio a tutte/i.