Presidio della Rete studenti medi e Unione degli universitari, oggi davanti a palazzo Ferro Fini, sede veneziana del Consiglio Regionale veneto, dove dovrebbe essere presentato il progetto di legge statale di iniziativa regionale per la reintroduzione della leva obbligatoria, anche se voci di palazzo anticipano che probabilmente il provvedimento slitterà per via della presenza di Matteo Salvini a Conselve, provincia di Treviso, che avrebbe messo una certa fretta di chiudere i lavori ai consiglieri leghisti.
“No leva. Signornò signore“, recita lo striscione esposto dal gruppo di studenti, che manifestano rasandosi i capelli in mezzo alla calle Larga che porta in piazza San Marco, il luogo più vicino al consiglio che le forze dell’ordine gli hanno concesso di raggiungere. “Facciamo questo atto simbolico per dire: se ci volete ordinati, se ci volete schierati in fila, avrete solo i nostri capelli. Non avrete il nostro tempo, non avrete la nostra voglia di imparare”, afferma Rachele Scarpa, del coordinamento regionale della Rete.
“Noi chiediamo che il progetto di legge venga immediatamente ritirato e i 50 milioni di euro che verrebbe a costare ogni anno siano investiti in trasporto pubblico, in comodato d’uso per i libri e per un’istruzione pubblica di qualità”, conclude Scarpa.