Di Sara Forni
Una maglietta per dire apertamente che si è “radical chic“, “buonisti” o “zecche comuniste“. È l’idea di Umberto Mastropietro, amministratore aziendale italiano che vive in Germania da 30 anni, che ha deciso di creare una linea d’abbigliamento provocatoria per “prendere posizione in maniera aperta e dire ‘adesso basta’ all’ignoranza razzista e xenofoba che sta dilagando in Italia”. È stato per rimanere in contatto con i suoi famigliari che Mastropietro ha iniziato a notare sui social network “commenti molto pesanti a sfondo razzista” e da lì è partita l’idea delle magliette.
“La cosa è iniziata per scherzo tra amici, ma poi nel giro di una settimana ho ricevuto oltre 700.000 visite e ho venduto quasi 600 magliette“, racconta Mastropietro.
Si può scegliere tra diversi modelli. Si va dalla maglietta ‘classica’ con disegnati falce e martello, alla più ricercata con scritto “buonista” o “zekka comunista“. Insomma, le ‘offese’ rivolte a chi non sostiene certe posizioni del nuovo governo che vanno per la maggiore sui social network.
Un modo ironico e provocatorio per “alzare la testa, perché sempre meno persone hanno il coraggio di dire ‘basta, io non sono questa Italia’ o che non è questo il paese che ci piace”, spiega l’ideatore. Mentre in Germania “le persone si vergognano ancora quando si parla di nazismo, mi sembra che in Italia questo pudore si sia un po’ perso”, spiega Mastropietro che per questa iniziativa sta ricevendo anche delle minacce. “Alcune persone vorrebbero uccidermi, altre invece sperano che mia moglie venga violentata dagli immigrati- racconta- ma la cosa che mi fa più ridere è quando mi definiscono ‘comunista’, cosa che sicuramente un dirigente d’azienda non è”.
La vendita delle magliette non ha fini di lucro, anche se “la ditta che le stampa cede all’ideatore il 20% del ricavato su ogni pezzo venduto”. Ma “non volevo guadagnarci nulla”, racconta Mastropietro che infatti ha deciso di devolvere il ricavato in beneficenza, con una donazione pubblica e costantemente aggiornata sulla pagina a Emergency. “Non mi aspettavo tutto questo successo, e adesso ci sono circa 20 persone (sconosciute e che si sono offerte volontarie su Facebook, ndr) che mi aiutano nella gestione dello shop e con la promozione pubblicitaria”, aggiunge. La media delle vendite è di 35 magliette al giorno, e le città che hanno registrato il maggior numero di prenotazioni sono Milano e Napoli, seguite da Roma.