La procura di Agrigento, che sta indagando sul caso della nave Diciotti, ha ipotizzato a carico del Ministro dell’Interno i reati di sequestro di persona a scopo di coazione e omissione di atti di ufficio, che vanno ad aggiungersi alle accuse di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.
La prima accusa si riferisce al fatto che Matteo Salvini avrebbe impedito lo sbarco a Catania dei migranti trattenuti a bordo della nave della Guardia Costiera italiana per fare pressione sull’Unione Europea in vista della loro ridistribuzione e la seconda alla decisione di ignorare la richiesta di un porto sicuro avanzata dalla Guardia Costiera, indicando Catania solo come scalo tecnico.
Il procuratore Luigi Patronaggio sta continuando con accertamenti e verifiche, allo scopo di garantire ai migranti che erano a bordo della Diciotti la piena tutela legale e la possibilità di costituirsi in giudizio contro il ministro dell’Interno.
I passi successivi saranno l’arrivo degli atti dell’inchiesta alla procura di Palermo, che avrà due settimane di tempo per inviarli al Tribunale dei Ministri. Questo avvierà un’istruttoria e deciderà entro 90 giorni (a cui potrebbero aggiungersi altri 60), se archiviare il caso, o rimandare le carte al procuratore della Repubblica, che dovrà poi inoltrare la richiesta di autorizzazione a procedere al Senato.