La situazione della nave Diciotti, ferma al porto di Catania con a bordo 177 migranti impossibilitati a sbarcare dal divieto del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non si sblocca nonostante si susseguano gli appelli di esponenti politici, scrittori e associazioni.
All’appello dell’eurodeputata Eleonora Forenza al Presidente del Parlamento Europeo Tajani e a quello a Mattarella lanciato da Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia siciliana insieme a Giusi Nicolini, Pietro Bartolo e Francesco Viviano, che ha raccolto in poche ore 3.000 firme su una pagina Facebook, si è aggiunto oggi il Presidente della Camera Roberto Fico, che ha dichiarato: “La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nell’UE”.
“Se esistono ancora parlamentari degni di questo nome, vadano ora a Catania e salgano sulla Diciotti per testimoniare cosa sta accadendo. Toccheranno con mano la generosità della Guardia Costiera e l’infamia di questo governo” ha scritto Roberto Saviano in un post su Facebook, “ovviamente rivolto anche ai parlamentari del M5S, nonostante la ributtante sudditanza mostrata nei confronti di Salvini”.
Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi e don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, hanno firmato una nota congiunta dichiarando: “Ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità.”
Secondo Intersos-UNICEF, che ha una squadra a bordo della Diciotti, “la Procura della Repubblica ha oggi inviato una lettera al Ministro dell’Interno, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Prefetto di Catania, nella quale si chiede che i minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare, evidenziando che sono stati elusi i loro diritti, tra cui il divieto di respingimento, di essere accolti in strutture idonee, di avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri stati europei. La Procura attende riscontro per poter avviare il procedimento a tutela dei minorenni presso il Tribunale per i minorenni cosi come previsto dalle normative vigenti”.