Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha fatto su facebook il bilancio di governo di mezza estate. Ho pensato di fare anch’io lo stesso bilancio, recuperando le mie #annotazioni quasi quotidiane affidate a facebook, a partire dal giorno della fiducia al Senato. Dalla loro lettura consecutiva, giorno dopo giorno, ne emerge l’inquietante profilo di un governo che alimenta la paura e nutre di odio il Paese.

Giuseppe Pugliese

5 giugno

Quindi il presidente Conte, nel discorso per la fiducia, ha detto di voler potenziare la “legittima difesa”… Sarei d’accordo con lui se intendesse difendere la civiltà con più scuola e più cultura – temi completamente dimenticati nelle sue parole – invece vuole “solo” liberalizzare il possesso delle armi.
Per l’illegittima difesa dell’industria armiera nazionale. Che rincorre il sogno americano degli arsenali privati. Che comprende l’incubo delle stragi quotidiane nei college e nei campus.

7 giugno

Sono cresciuto nutrendomi dei miti di Robin Hood, dei pirati della Malesia, dei corsari della Tortuga che prendevano ai ricchi – che di solito erano anche i cattivi, per come si erano arricchiti – per dare ai poveri. Pur non approvando pienamente i loro metodi, mi sembrava una legittima redistribuzione del reddito, fondata su un principio di giustizia sociale: chi ha di più deve dare di più, anche a beneficio di chi ha di meno o non ha niente. Spesso non per colpa sua.
Questo principio sostanzialmente è presente – ho scoperto in seguito – anche nella Costituzione repubblicana che è informata alla progressività della tassazione in base alla ricchezza, in modo da garantire i servizi per tutti chiedendo di pagarli di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno.
Adesso Conte, Salvini e Di Maio ci dicono che è vero esattamente il contrario, che deve proporzionalmente pagare meno tasse chi ha di più, usufruendo dei servizi pagati proporzionalmente di più da chi ha di meno.
Non è solo un principio anti-costituzionale, ma è la vittoria definitiva dei cattivi sui buoni. Della distopia sull’utopia.

9 giugno

Dunque Salvini vuole l’intervento della NATO nel Mediterraneo perché “siamo attaccati da Sud”.
È il completo ribaltamento della realtà: da Sud arrivano – se riescono a salvarsi dai lager libici e dalle onde del mare – profughi e migranti disperati che scappano da guerre e carestie, di cui gli interventi militari della NATO spesso sono la causa. Altro che la soluzione.

11 giugno

Acquarius: ormai l’alternativa è secca. Civiltà e umanità contro barbarie e ferocia. Da un lato c’è la disobbedienza civile dei sindaci Accorinti, De Magistris, Falcomatà, Melucci e Orlando. Dall’altro c’è il fascismo montante di Salvini, Di Maio e Conte. E il silenzio degli onesti.

12 giugno

L’Italia è il Paese europeo che ha tra le minori percentuali di rifugiati rispetto alla popolazione (dati UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati).
E’ il Paese che ha visto calare drasticamente i reati violenti, dalle stragi mafiose del ’92, ma ha visto aumentare le aggressioni razziste e fasciste. Quelle che hanno in migranti e rifugiati le vittime preferite.
Inoltre, il Mediterraneo, negli ultimi quindici anni, ha inghiottito oltre trentamila disperati, in fuga da fame e guerre. Dove sparano anche le armi italiane.
Ciò significa che l’unica invasione davvero in corso è quella – epocale – dell’ignoranza.

13 giugno

La vergognosa gestione governativa della nave Aquarius ha scoperchiato sui social le viscere maleodoranti e rancorose di questo Paese, che hanno vomitato odio sulla disperazione.
O si riparte dai fondamenti dell’educazione all’empatia, alla complessità e alla nonviolenza o non c’è speranza per la nostra civiltà (ne’ per i valori della sinistra).

14 giugno

Non ho mai creduto che esistesse la categoria del “buonismo”, ma le decisioni e le parole infami del ministro Salvini sulla via crucis dei disperati a bordo dell’Aquarius dimostrano – senza ombra di dubbio – che invece esiste la categoria della cattiveria. Anche politica oltre che morale.
Per questo, quando dicevo che Mattarella avrebbe dovuto respingere la proposta di Salvini ministro, non parlavo a caso.

16 giugno

Per la Festa di fine Ramadan a Sacile di Pordenone – nel “ricco” nordest – una testa di maiale mozzata è stata fatta ritrovare all’ingresso di un centro che accoglie gli otto (8) richiedenti asilo presenti in paese.
Cosa vuoi che sia, certamente non si tratta di un atto razzista ma solo di un modo per difendere le “nostre” tradizioni culturali: quelle della mafia per esempio.

18 giugno

Avviso il Ministero degli Interni che da oggi mi dichiaro Rom anch’io.
Aggiungo che mi piacerebbe fare un censimento di tutti i razzisti che ripudiano la Costituzione repubblicana e la civiltà umana, ma sono consapevole che – come dice il ministro Matteo Salvini – “quelli italiani purtroppo te li devi tenere”.

19 giugno

Aquarius, migranti, profughi, rom… più la spara grossa più aumenta il consenso nei sondaggi. Ciò che spaventa davvero non è la politica razzista di Salvini, ma l’ignorante bava alla bocca degli italiani.
Il fascismo continua ad essere l’autobiografia di questa nazione, come aveva intuito quasi un secolo fa Piero Gobetti. Prima di essere ucciso dagli squadristi.

22 giugno

Possono piacere oppure no i romanzi di Roberto Saviano, si può condividere oppure no il suo stile di impegno civile. Ma non si può accettare un Ministro degli interni che minaccia chi è minacciato da camorra e ‘ndrangheta.
Non si può che stare con Saviano, l’alternativa è stare con le mafie.

23 giugno

Nell’oscena posizione del governo italiano sulle navi delle organizzazioni non governative che salvano i disperati nel Mediterraneo, non è in gioco il futuro dell’Europa. È in gioco il presente e il futuro dell’umanità di tutti noi che lo consentiamo.
Ciò di cui si parla non sono merci (per le quali i porti sono sempre aperti), ma persone che fuggono da guerre, carestie, lager e violenze, nei confronti delle quali i governi europei – e, in specie, quelli italiani – hanno pesantissime responsabilità.

24 giugno

Un Paese con due portaerei più una terza in costruzione – oltre innumerevoli altre navi da guerra – che acquista 90 caccia F35 da portare in giro per i mari e per i cieli e butta 70 milioni al giorno in spese militari non è capace di affrontare, con dignità ed umanità, la disperazione nel Mediterraneo.
Del resto, se prepari il Paese solo alla guerra è un attimo che vedi tutti come nemici. Il resto è conseguente, basta che vinca le elezioni un Salvini qualunque.

25 giugno

Aver consegnato alla guardia costiera libica i disperati che scappano dai lager della Libia è un incubo storico, come se i governi europei avessero riconsegnato ai nazisti gli ebrei fuggiti dai campi di concentramento.
Una Giornata della memoria, ma al contrario.

26 giugno

Gli oltre 5 milioni di italiani in stato di povertà assoluta, registrati dall’Istat, sono l’altra faccia della medaglia della paura e dell’odio nei confronti di profughi e migranti.
O la sinistra s’impegna a risolvere seriamente – e insieme – queste questioni, o queste risolveranno definitivamente la sinistra.

27 giugno

È bastato che il presidente della Camera Fico annunciasse il taglio del “vitalizio” ai parlamentari per assistere alla tristezza e alla pochezza di un Paese con la bava alla bocca per il risparmio – presunto – di 40 milioni all’anno. Mentre subisce impassibile lo spreco certo di 70 milioni al giorno (al giorno!) di spesa pubblica militare e per armamenti.
Chi se ne frega dei dati di realtà l’importante è correre, tutti insieme, verso gli specchietti per le allodole.

28 giugno

Secondo l’ultimo Rapporto del Censis, in Italia, negli ultimi 10 anni, gli omicidi e le rapine sono dimezzati e i furti fortemente diminuiti. Eppure il 39% degli italiani chiede più armi per tutti, dato che sale al 51% tra chi ha come titolo di studio – al massimo – la licenza media.
Salvini e l’industria delle armi ringraziano l’ignoranza e promuovono la “legittima difesa”. Dalla conoscenza.

30 giugno

L’entusiasmo sguaiato che suscita questo pessimo governo dimostra che stiamo vivendo la peggiore crisi di civiltà dalla fine della guerra. Abbiamo smarrito il principio di empatia. A partire da ciò tutto è ormai possibile.Prepariamoci a resistere al peggio. Questo non è che l’inizio.

2 luglio

Terzo naufragio in quattro giorni, oltre 1000 morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno. Ciò che è andato sommerso, insieme ai disperati, è il principio di umanità. Senza il quale è finita la civiltà. E noi non ci siamo salvati.

3 luglio

Quindi, abbiamo saputo dalla ministra della difesa Elisabetta Trenta che lo stesso governo che chiude i porti ai disperati tiene invece bene aperti gli hangar ai 90 caccia F35, per un costo complessivo per il nostro Paese di 14 miliardi di euro.
Il M5S che urlava allo scandalo dall’opposizione, ora prosegue sulla strada militarista, promettendo anche agli USA di portare al 2% la spesa militare italiana.
Quante vite umane potrebbero salvare con queste cifre? Invece non salvano neanche la loro dignità.

6 luglio

Il disturbo dissociativo di un Paese
che si appassiona
– giustamente –
alla sorte dei 12 ragazzini
intrappolati nelle grotte
della lontana Thailandia
mentre manifesta indifferenza,
fastidio
e, in certi casi, addirittura odio
per i 15.000 esseri umani
– molti dei quali bambini –
intrappolati nel fondo del Mediterraneo,
negli ultimi tre anni.
E fa il tifo,
oscenamente,
in troppa larga parte,
per la loro morte,
anziché per il loro salvataggio.

7 luglio

Nella stessa piazza di Reggio Emilia nella quale il 25 febbraio del 1914 i carabinieri uccisero Mario Baricchi e Fermo Angioletti, perché protestavano contro l’ingresso militarista dell’Italia in guerra, il 7 luglio del 1960 la polizia uccise Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Marino Serri, Afro Tondelli ed Emilio Reverberi, perché protestavano contro l’ingresso dei fascisti al governo.
Oggi il militarismo è dilagato nuovamente ovunque e genera le innumerevoli guerre del pianeta che sono causa – diretta e indiretta – delle fughe e delle migrazioni dei popoli.
Oggi il fascismo è dilagato nuovamente in Italia, camuffato dal leghismo che respinge in mare chi scappa da guerre e miseria ed alimenta l’odio razziale.
Ricordare i morti di Reggio Emilia non può essere dunque solo un esercizio di memoria, ma un impegno alla lotta costante contro il militarismo e il fascismo. Qui ed ora. Anche dentro di noi.

8 luglio

L’8 luglio del 1978 il Parlamento eleggeva presidente della Repubblica italiana il socialista Sandro Pertini. Il giorno dopo, nel suo primo messaggio al Paese, il Presidente pronunciava le seguenti parole:
“L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della Terra. Questa la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire”.  Un’altra era geologica. E non solo perché io avevo appena dieci anni…

9 luglio

Dunque, è bastato che alcune migliaia di persone indossassero, contemporaneamente, una maglietta rossa per mettere in fibrillazione il governo giallonero della paura e dell’odio.
A questo punto, che fare?
La risposta viene dalla stesso Luigi Ciotti, che è stato tra i promotori dell’iniziativa: “Rosso significa sosta. In questo caso il rosso delle magliette ha significato riflessione, desiderio di guardarci dentro, di porre fine a questa perdita di umanità. Ma anche di progettare e organizzare il dissenso, tradurlo in fatti concreti. Non basta indignarsi, bisogna trasformare l’indignazione in sentimento e il sentimento in impegno e responsabilità. Altrimenti tutto si gioca sul filo incerto delle emozioni. Abbiamo due strade per crescere: le relazioni e la conoscenza”.
Progettare e organizzare il dissenso, trasformando l’indignazione in impegno e responsabilità, attraverso le relazioni e la conoscenza, è quanto don Luigi fa da tempo con Libera e noi – nel nostro piccolo – facciamo con il Movimento Nonviolento, contro tutte le violenze. Dai tempi di Aldo Capitini, che ne fu il fondatore.

11 luglio

A partire da oggi, ventitré anni fa, al di là dall’Adriatico, a poche centinaia di chilometri dall’Italia, i serbi di Bosnia massacravano, in pochi giorni, oltre 10.000 bosniaci di religione musulmana. A Srebrenica. Dopo aver proceduto al loro censimento etnico.
Ci chiedevamo – allora – come fosse possibile che, mezzo secolo dopo la guerra mondiale, i lager e gli stermini nazisti, potessero ripetersi quelle tragedie nel cuore dell’Europa.
Oggi non ce lo chiediamo più, ma abbiamo ricominciato – anche in Italia – a fare i censimenti etnici, a chiudere gli esseri umani nei lager, ad alzare i muri, a dare la caccia al nero, a fomentare l’islamofobia, a chiudere i porti a chi scappa dalle guerre e dalla fame.
Dipende da noi – qui ed ora – se Srebrenica appartiene solo al passato dell’Europa, o anche al nostro futuro

12 luglio

Vivere nel Paese dove la gente esulta perché il governo taglia indennità parlamentari per un risparmio di complessivi 40 milioni di euro all’anno, mentre paga 70 milioni al giorno (al giorno!) di spese militari che – contemporaneamente – s’impegna con la NATO ad aumentare ancora, ha un prezzo gravissimo: l’insulto continuo all’intelligenza.
Oltre a tutti gli altri.

15 luglio

In un Paese di vecchi – dove ogni anno nascono 100.000 bambini in meno dell’anno precedente – non è possibile che ogni sbarco di qualche decina o centinaia di migranti diventi una tragedia greca e sia spacciato per crisi nazionale.
Bisognerebbe fare festa a queste persone che superano innumerevoli pericoli per arrivare da noi. E non lasciarsele scappare.
Invece correte dietro a Salvini, che si fa beffe di tutti.

16 luglio

“Sul mio onore mi impegno a consultare il Comitato Direttiva 477 e altre Associazioni di comparto ogni qual volta siano in discussione provvedimenti che possano influire su diritto a detenere e utilizzare a qualsiasi titolo armi.” Come conferma l’inchiesta de la Repubblica di stamattina, il vero contratto di governo sottoscritto da Salvini è con la lobby dei produttori di armi. Il resto è mero contorno, funzionale allo scopo.

17 luglio

C’è un reato internazionale, commesso continuativamente dal governo italiano, con la complicità di quello libico: si chiama omissione di soccorso.
Ce n’è poi un altro, commesso da chi sostiene e giustifica le azioni di questo governo: si chiama apologia di reato.
Grazie a Proactiva Open Arms per averci ricordato che cos’è l’umanità – e la legalità – salvando almeno Josepha.

19 luglio

Nel Paese messo in ginocchio dalle mafie – come accertato anche dalla sentenza sulla trattativa Stato-mafia – il governo, invece di combatterle seriamente, distoglie l’attenzione dei cittadini dalle vere e autoctone minacce alla sicurezza di tutti. E la orienta verso i disperati che fuggono da terre e da vite martoriate.
Una perfetta strategia di distrazione di massa.

20 luglio

I fatti di Genova del 2001, la morte di Carlo Giuliani, i pestaggi alla scuola Diaz, il lager della caserma di Bolzaneto, rappresentano una ferita ancora aperta per la democrazia di questo Paese.
Per chi oggi vuole l’abolizione del reato di tortura rappresentano, invece, un paradigma di “legalità”.

21 luglio

Il rapporto Infosfera (gruppo di ricerca dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) certifica che l’82% degli italiani non è in grado di distinguere le notizie vere dalle fake news, dalle bufale.
Da questo dato due conseguenze.
La prima: il consenso al governo giallo-nero ha ampi margini di crescita.
La seconda: l’unica opposizione possibile e credibile non si può che fare con più cultura, più educazione, più formazione

25 luglio

Sto aspettando i twit del ministro Salvini di pronta condanna del prete beccato a violentare una bambina di Calenzano, dell’italiano che ha sparato alla bimba rom a Roma, dei tre studenti che hanno violentato la ragazza inglese a Napoli, dei padroni che violentano le donne rumene ridotte in schiavitù a Vittoria…
A meno che il ministro dell’interno non pensi – come parrebbe dal suo insolito silenzio – che sia meno grave se sono gli italiani a fare violenza sulle donne. Oltre che sulle bambine.

27 luglio

Lo sparare alle persone in strada perché hanno un colore diverso della pelle o sono di origine immigrata o rom, come oggi a Vicenza, l’altro giorno Roma, Forlì, Caserta e prima a San Ferdinando, Firenze, Macerata – sdoganato dal razzismo, ormai insediato al governo – sta facendo precipitare questo Paese nel clima degli USA degli anni ’50.
Occorre ripartire dai fondamentali, prima che sia troppo tardi.
A ciascuno tocca fare la propria parte. Adesso non è più tempo di tacere.

31 luglio

Nel Paese già agli ultimi posti in Europa per spesa pubblica per la cultura ed ai primi per spesa militare, il “governo del cambiamento” – con la benedizione di Donald Trump – ha pensato bene di tagliare i musei gratis alla prima domenica del mese, anziché i caccia F35 per sempre.
Il resto è fake news.

2 agosto

Ogni anno, da 38 anni, c’è il 2 agosto – e la memoria delle 85 vittime e dei 200 feriti della bomba alla stazione di Bologna – a ricordarci che gli unici “neri” che non vogliono integrarsi nella comunità italiana, che continuano a minacciare gravemente la sicurezza di tutti, sono i fascisti.

3 agosto

Che il figlio di un consigliere del PD sia complice del lancio di uova contro Daisy Osakue (e non solo) dimostra, ancora una volta, che questo Paese – ostaggio della subcultura fascistoide della violenza – ha un problema educativo enorme.
La proposta del ministro della “famiglia”, Fontana, di abolire la Legge Mancino è – gravemente e ovviamente – parte del problema. Non certo della soluzione.
Quel che serve è una massiccia e diffusa educazione alla nonviolenza. Che è antifascista per definizione.

6 agosto

Il 6 agosto di settantatre anni fa l’apocalisse atomica, targata USA, si abbatteva su Hiroshima. Tre giorni dopo su Nagasaki.
Quest’anno il Bulletin of the Atomic Scientist ci dice che siamo – di nuovo – a due minuti dall’apocalisse nucleare.
E l’italia non ha ancora ratificato il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari promosso dalle Nazioni Unite, su spinta della Campagna internazionale per l’abolizione dlle armi nucleari.
Nel mentre – a destra e a manca – non fanno che ripetere ossessivamente: sicurezza, sicurezza…

8 agosto

Il razzismo di Stato promosso oggi in Italia non è solo una barbarie etica e politica, ma soprattutto una grande operazione di mistificazione e occultamento delle condizioni strutturali di violenza e schiavitù dei migranti sulle quali si regge una parte importante della nostra agricoltura. Cioè della nostra economia.
La strage dei braccianti in Puglia è un frammento di realtà vera che irrompe sulle falsificazioni sistematiche della realtà.

9 agosto

Oggi, in Yemen, l’Arabia Saudita ha bombardato uno scuolabus e un mercato. Almeno una quarantina delle vittime sono bambini sotto i quindici anni. E il nostro Paese – come denunciano da tempo Rete Italiana Disarmo, Amnesty International ed anche il New York Time – continua a fornire ai sauditi bombe costruite in Sardegna. Governo dopo governo.
Oggi abbiamo anche scoperto che altri bambini – tredicenni italiani questa volta – hanno sparato a Pistoia (per gioco!) a un giovane del Gambia, mentre gli urlavano frasi razziste.
E’ una deriva di violenza senza fine che ci sommerge – finalizzata al profitto bellico in un caso, a quello elettorale nell’altro – rispetto alla quale i bambini sono le prime vittime. Quando la subiscono e quando la agiscono, dopo averla assorbita come spugne.

10 agosto

C’è una persona che sta conducendo una resistenza civile – personale e comunitaria – alla politica dell’odio e della paura del ministro Matteo Salvini. Dimostrando che un’Italia civile, solidale e accogliente non solo è possibile ma fa bene a tutti. E per questo è sotto attacco.
E’ calabrese, è il sindaco di Riace e si chiama Mimmo Lucano.