Nelle prossime settimane il Governo dovrà indicare al Parlamento i nomi di chi dovrà ricoprire i vertici dell’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che determina le tariffe di luce, gas, acqua e rifiuti. All’interno della campagna per la soppressione dell’ARERA, come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua abbiamo lanciato la petizione “#bastARERA: da sempre al servizio dei privati!“ con cui chiedere al Governo e al Parlamento di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per giungere allo scioglimento dell’Autorità e definire il ritorno delle sue competenze ai Ministeri competenti e nello specifico del servizio idrico integrato al Ministero dell’Ambiente.
Di seguito il testo della petizione:
Con la presente intendo segnalarLe il mio giudizio assolutamente negativo sull’operato di ARERA.
Giudizio che parte soprattutto dal mancato rispetto dell’esito referendario e dunque dalla mancata eliminazione dalla tariffa di qualsiasi voce riconducibile alla remunerazione del capitale investito. Al contrario l’Autorità ha fatto rientrare dalla finestra i profitti garantiti per i gestori sotto la denominazione di “costo della risorsa finanziaria”.
Così facendo l’Autorità lascia che i soldi, e sono tanti, del settore idrico siano sottratti agli investimenti nel servizio – o per la riduzione della tariffa – per distribuirli invece come dividendi agli azionisti pubblici e privati.
ARERA ha avallato l’esproprio di milioni di euro con l’addebito sulla bolletta dell’acqua di un “conguaglio ante 2012”, chiamandosi fuori da ogni responsabilità. Ci siamo, pertanto, rivolti alla giustizia amministrativa che ci ha dato ragione giudicando illegittimo tale conguaglio e condannando l’azienda idrica locale a restituirlo agli utenti.
Da ultimo ARERA – in spregio alla legge e con meccanismi contorti e assurdi – ha praticamente sottratto ai Comuni rappresentati nelle Conferenze ATO locali, il diritto di stabilire una tariffa annuale dell’acqua trasparente, equa e giusta.
ARERA ha dimostrato di non tutelare né il servizio idrico né gli utenti, ma solo gli interessi delle aziende che dovrebbe controllare, dai finanziamenti delle quali dipende la sua stessa esistenza.
Per l’enormità dei compensi ai suoi 5 consiglieri (quasi €1.400.000 l’anno pagato con le tariffe), per la gravità delle loro scelte, per l’enorme conflitto di interessi in atto (il controllore è finanziato dal controllato), per la responsabilità sui conguagli tariffari arretrati e da ultimo poiché riteniamo che l’approvazione di una nuova norma tariffaria non possa essere in nessun caso considerata mero adempimento tecnico, bensì elemento sostanziale di rispetto del voto democratico della maggioranza assoluta del popolo italiano,
le chiedo di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per giungere allo scioglimento di ARERA e definire il ritorno delle sue competenze ai Ministeri competenti e nello specifico del servizio idrico integrato al Ministero dell’Ambiente.
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