In attesa della sentenza nel processo a carico di Martine Landry, una donna di 73 anni che rischia fino a cinque anni di carcere e una multa di 30.000 euro con l’accusa di “aver assistito” i richiedenti asilo, per aver aiutato due quindicenni provenienti dalla Guinea a raggiungere una stazione di polizia in Francia, Elisa de Pieri, ricercatrice di Amnesty International sull’Europa, ha dichiarato:

“Martine Landry non ha fatto nulla di male e non ha commesso alcun crimine. Portando due ragazzi in una stazione di polizia in modo che potessero essere registrati e assistiti in quanto minorenni, ha agito con compassione e in conformità con la legge.

“Trascinarla in tribunale sulla base di accuse surreali rappresenta una parodia della giustizia. Al contrario, gli sforzi dei singoli e delle Ong per aiutare le persone in cerca di sicurezza dovrebbero essere lodati, difesi e celebrati piuttosto che criminalizzati.

“Dopo la sentenza della Corte costituzionale francese del 6 luglio secondo la quale le attività umanitarie non devono essere criminalizzate, tutte le accuse contro Martine Landry vanno annullate. La legge francese deve inoltre essere modificata conformemente al diritto internazionale per garantire che solo il traffico per vantaggi materiali sia considerato un reato”.

Sono quasi 1500 i messaggi di solidarietà che gli studenti delle classi Amnesty kids hanno voluto inviare a Martine Landry dall’Italia. Guarda il video in cui Martine riceve i messaggi e ringrazia i piccoli difensori dei diritti umani: https://www.amnesty.it/azione-urgente-kids-martine-landry/