“Benvenuti a casa vostra”, è scritto in cinque lingue sul molo 1 del porto di Valencia, che si prepara ad accogliere i 629 migranti di Aquarius.

Al centralino della Generalitat valenciana (la Regione) non se l’aspettavano: «Si sono mosse oltre 850 persone e quasi duemila hanno mandato una mail, non eravamo preparati».

Appena Valencia si è voluta ribattezzare “porto aperto”, lunedì scorso, è cominciata la corsa a rendersi utili. Non solo quindi i duemila pronti alla logistica, medici, protezione civile, Croce Rossa, polizia, psicologi, ma anche tantissimi cittadini comuni. Al numero verde messo a disposizione delle autorità locali hanno chiamato fin da mercoledì, «ognuno ha offerto quello che sa fare». Qualche esempio: servivano un centinaio di i traduttori? Si sono candidati in più di 800, per l’inglese, il francese e l’arabo. Ieri mattina li hanno radunati in un auditorium per spiegare che non si tratta di fare semplici traduzioni, «ma di trattare i passeggeri dell’Aquarius con delicatezza. Con vicinanza, ma senza coinvolgimento emotivo», raccontano dopo l’incontro con gli psicologi.

Per i medicinali si è risolto in fretta: le farmacie dei quartieri e le associazioni hanno preparato gli scatoloni. Un gruppo di avvocati ha deciso di dare assistenza legale gratuita…

I numeri sono impressionanti: «In poche ore abbiamo ricevuto 15 tonnellate di alimenti, offerte dalle aziende e dai supermercati – racconta Oscar Velasco, della Croce Rossa di Barcellona, arrivato per coordinare gli sforzi – in frigorifero ci sono 700 chili di pesche donate da gruppi dell’agroalimentare valenciano». L’elenco viene interrotto dal rumore dei camion che arrivano senza sosta. «Questi sono i vestiti, questi gli spazzolini da denti e i saponi», indica Velasco, tutta merce nuova e donata dalle imprese della zona.

L’appello alla solidarietà lanciato dal sindaco di Valencia e dalla Generalitat, dunque, non è rimasta senza risposta, utile anche a tappare la falla principale, quella dell’accoglienza nel medio periodo. Nell’attesa che si definisca il loro status giuridico, la maggior parte dei migranti dell’Aquarius trascorreranno le loro giornate in abitazioni private, messe a disposizione dai cittadini di Valencia e dalla curia. Solo i minori non accompagnati, una settantina, verranno trasferiti insieme in un apposito centro ad Alicante.

Fonti:

Valigia Blu: https://www.facebook.com/valigiablu/?hc_ref=ARTKvTw8qVRCadf8KAsJN5HFXEs2uR4vcmnxtJYTEjvk0jjbuClGxrBzd95FL2HM67U&fref=nf
Internazionale https://bit.ly/2MwHT20
La Stampa https://bit.ly/2ldf920
Il Corriere della Sera https://bit.ly/2tf3uDD