“Partiti battendo i pugni sul tavolo, tornati a casa a mani vuote. Fallimentare il Consiglio Europeo per il governo italiano, che in cambio di vaghe promesse d’intesa rinuncia a tutti gli obiettivi annunciati alla vigilia. Nessun accordo sulla riforma di Dublino, nessun ricollocamento obbligatorio e nessuna sanzione per chi non fa la propria parte sull’accoglienza. I governi europei hanno perso un’occasione storica”.
Lo afferma la europarlamentare di Possibile Elly Schlein, relatrice per il gruppo dei Socialisti e Democratici delle riforma del regolamento di Dublino. “E non è solo l’Italia ad aver perso – continua Schlein – ma l’intera Unione, perché si è scelta di nuovo una strada non europea, fatta di intese bilaterali ed eventuali. La solidarietà volontaria non ha mai funzionato neanche in passato e consente a chi si è sempre sottratto ad ogni responsabilità sull’accoglienza di continuare a farlo. L’unico che ha ragione di esultare oggi è quindi Orban, insieme al blocco di Visegrad, anche perché dire esplicitamente che sulla riforma di Dublino serve un accordo all’unanimità, come si legge nelle conclusioni del Consiglio, equivale a mettere una pietra tombale su ogni possibilità di cambiarlo.
Siamo di fronte ad un bivio ed i governi europei hanno ancora una volta deciso di rinviare i nodi fondamentali, fermandosi alla promessa di future intese bilaterali e trovando accordo solo sull’esternalizzazione delle frontiere. Gravissimo poi che il testo chieda alle ONG di non ostacolare la Guardia Costiera libica, che viola costantemente i diritti fondamentali dei migranti e ne mette a rischio la vita. L’unico modo di garantire vera solidarietà europea è cambiare quel regolamento ingiusto, in base a cui gli altri paesi, come hanno rimarcato nelle conclusioni, possono rimandare in Italia i richiedenti arrivati in Italia”.