Re Abdallah II di Giordania ha convocato per oggi il suo primo ministro Hani Mulqi, nel mirino delle proteste di piazza piu’ intense degli ultimi cinque anni, dovute a un aumento della pressione fiscale richiesto dal Fondo monetario internazionale (Fmi). Le dimostrazioni si sono tenute ancora ieri sera, dopo la giornata di digiuno del Ramadan, di fronte agli uffici del capo di governo ad Amman e in altre citta’ del Paese.
I manifestanti, solo ieri nella capitale circa 5mila, contestano un incremento di almeno il 5 per cento delle aliquote dell’imposta sul reddito personale e di oltre il 20 per cento per quelle sulle attivita‘ imprenditoriali. Fonti di stampa locali ipotizzano che Abdallah II possa destituire il primo ministro.
Le richieste dell’Fmi sono state avanzate a seguito di un prestito triennale garantito ad Amman nel 2016, per un valore di 723 milioni di dollari. Dopo aver superato in apparenza senza scossoni la stagione della cosiddetta Primavera araba, la Giordania ha subito i contraccolpi della guerra in Siria sia sul piano economico che su quello umanitario, con l’arrivo di centinaia di migliaia di profughi.