Le valli alpine soffrono di un grave inquinamento atmosferico, ma le capacità ferroviarie esistenti attraverso le Alpi tra la Francia e l’Italia sono sottoutilizzate.
La lobby pro Torino-Lione continua a promuovere il progetto di una nuova connessione ferroviaria tra Torino e Lione, il cui costo totale è stimato in 26 miliardi di euro e la sua realizzazione prevista entro 30 anni, mentre la ferrovia esistente, già rinnovata, ha grandi riserve di capacità e può essere usata immediatamente per il trasporto delle merci.
Il Consiglio per l’Orientamento delle Infrastrutture ha osservato, nella sua relazione di febbraio 2018 relativa alle linee di accesso al tunnel di base, che “non è stata dimostrata l’urgenza di avviare la realizzazione di queste tratte ferroviarie le cui caratteristiche socio-economiche sono a questo stadio chiaramente sfavorevoli”. Questa affermazione rafforza le conclusioni delle Alte Amministrazioni dello Stato francese (Consiglio Generale delle Strade e dei Ponti dal 1998, l’Ispezione generale delle finanze dal 2003 e la Corte dei conti dal 2009).
Inoltre, la realizzazione di una nuova linea di accesso al tunnel di base sul lato italiano è stata abbandonata dall’Italia nel novembre 2017 che ha scelto di adeguare la linea esistente.
In Francia, aggiungere una nuova infrastruttura alla linea esistente, che sboccherebbe sul nodo di Lione aggraverebbe una situazione già molto fragile.
Contrariamente alle conclusioni del Consiglio di Orientamento delle Infrastrutture, i rappresentanti eletti nella Regione Auvergne Rhône-Alpes hanno tuttavia affermato il desiderio che la Legge di Orientamento delle Mobilità confermi la realizzazione delle linee di accesso al tunnel di base nonostante i forti vincoli, argomentando in particolare con le presunte qualità ambientali del progetto.
Le Associazioni impegnate nella protezione dell’ambiente, e per il miglioramento della qualità dell’aria delle nostre valli, affermano invece che la creazione di una nuova linea ferroviaria non è rilevante oggi e non risponde all’urgenza di salute pubblica corrente.
Lanciare il grande progetto Torino-Lione sarebbe oggi un errore politico, economico e ambientale.
Per quanto riguarda la sezione transfrontaliera e il tunnel di base, la Ministra dei trasporti francese Elisabeth Borne ha confermato, il 31 marzo 2018 al Senato francese, la mancanza di fondi, ha confermato che i 23 km di gallerie finora perforate sono “lavori di ricognizione” e che i lavori definitivi non sono ancora iniziati.
È urgente fermare i lavori e scommettere su soluzioni ferroviarie credibili e orientate allo spostamento modale sulle linee esistenti.
Nell’ambito del “Rilancio del trasporto merci via ferrovia” annunciato dal Primo Ministro il 16 aprile scorso, chiediamo un migliore utilizzo della linea esistente per l’attraversamento delle Alpi, rinnovata nel 2012 ma utilizzata solo al 20% della sua capacità.
Tre milioni di tonnellate di merci transitano ogni anno per ferrovia, mentre la capacità della linea esistente è di 15 milioni di tonnellate all’anno.
È quindi possibile e desiderabile per la qualità dell’aria delle valli alpine fare un uso migliore di questo potenziale senza ulteriori ritardi. La Valle dell’Arve è una delle 12 aree per le quali la Francia sarà perseguita dalla Corte di giustizia europea per avere superato le norme europee per il biossido di azoto, un inquinante emesso per il 70% dal trasporto stradale nella valle di accesso al tunnel del Monte Bianco.
Associazioni firmatarie
FRAPNA – Gli Amici della Terra – Vivere e Agire in Maurienne – ARSMB – Inspire