Continuano le vessazioni nei confronti dell’organizzazione di quartiere Tupac Amaru, nella provincia argentina di Jujuy,, con nuovi capitoli di arbitrarietà. Oltre alle detenzioni illegali di diversi membri dell’organizzazione, si è aggiunta la perquisizione e il sequestro della sede centrale dell’associazione, nel centro della capitale Jujuy, San Salvador.
La leader Milagro Sala, agli arresti domiciliari, ha protestato per l’azione della polizia e della giustizia provinciale, oltre a denunciare che l’operazione di polizia è stata condotta senza mandato e da un emissario del governatore, Gerardo Morales.
“Vogliono portarsi via tutto ciò che è della Tupac. José Luis Estrada è colui che Morales ha incaricato di agire con la sua banda di polizia per intimidire tutti i nostri compagni”, ha detto Sala in un’intervista con i media della capitale argentina.
Estrada è stato nominato controllore della Tupac Amaru e, oltre ad espellere le persone che si trovavano nell’edificio, ha sequestrato il tomografo che l’istituzione ha acquistato e che è ancora l’unico della provincia.
“Lo scanner era in funzione per tutti gli associati e per chiunque ne avesse bisogno con un contributo di tre pesos (circa 15 centesimi). Hanno preso tutta l’attrezzatura per fare i raggi X e gli ultrasuoni, tutto è stato acquistato con molto sacrificio, non c’erano argomenti per prenderli. Il giudice Pullen Llermanos è noto per essere un accaparratore, non gli importa nulla della salute delle persone”, ha detto Sala a Radio La Patriada.