“Come cittadini e cristiani siamo esterrefatti e indignati della decisione del ministro degli Interni Matteo Salvini che impedisce alla nave Aquarius di portare in salvo nei porti italiani 629 migranti, salvati in acque territoriali libiche”: comincia così una lettera-appello al premier Giuseppe Conte pubblicata oggi dai missionari comboniani.
“Il rifiuto di prestare soccorso ai migranti non ha precedenti nella nostra storia ed è in flagrante violazione delle convenzioni internazionali, di cui anche l’Italia è firmataria, che obbligano il soccorso in mare a chi è in pericolo di morte” si legge nel documento. “Tra i migranti sulla nave ci sono oltre cento minori non accompagnati e sette donne incinte. Una cinquantina di migranti sono stati salvati mentre erano a rischio di morire annegati”.
Nella lettera i comboniani richiamano le responsabilità di più Paesi. “Deploriamo la decisione di Malta, prima destinazione di sbarco, che si è rifiutata di accettare l’attracco della nave Aquarius” sottolineano i missionari. “Così come la chiusura di Francia e Spagna ad ogni possibilità di accoglienza dei migranti. Ma è deplorevole e vergognoso che l’Italia decida diallinearsi, facendo così pagare a persone innocenti bisognose di aiuto il prezzo di una diatriba tra stati su chi si debba assumere la responsabilità di accogliere i migranti”.
Poi l’appello. “Chiediamo pertanto che il nuovo governo italiano ritorni sulla decisione presa dal ministro Salvini e dia immediatamente il benestare alla nave Aquarius di approdare a uno dei porti italiani più vicini a dove si trova ora la nave” scrivono i missionari. “È vero, l’Italia non puo’ essere lasciata sola di fronte a un fenomeno migratorio che ha una portata enorme e implicazioni internazionali (specie nel bacino del Mediterraneo) che chiamano in causa l’attenzione e il peso geopolitico dell’Unione Europea”.
Secondo i missionari, “è quindi corretto e giusto che il governo italiano faccia sentire le propria voce a Bruxelles, chiedendo ai partner europei di farsi carico, anche loro, del dossier migranti”. “Nello stesso tempo pero’ l’Italia non puo’ sottrarsi al dovere di accogliere persone che, in gran parte, cercano di costruirsi una vita migliore in Europa e che, in alcuni casi, fuggono da guerre e da regimi dittatoriali” scrivono i comboniani. “È importante che l’Italia mantenga un doppio ruolo: essere un porto sicuro per i migranti e nel contempo non smettere di sollecitare l’Europa a trovare soluzioni percorribili (non semplicemente fondate sul controllo militare delle aree di transito dei migranti, come avviene in Niger e Mali), anche nei paesi di partenza dei migranti”.
Secondo i comboniani, ” partner europei devono essere sollecitati a spostare il baricentro delle proprie politiche verso il Mediterraneo”. “È qui e in particolare attraverso la pacificazione e la stabilizzazione degli stati nordafricani – concludono i missionari – che si possono cominciare a costruire nuovi equilibri politici ed economici”.