In occasione della Settimana di Azione Globale per l’Istruzione (SAME), Pressenza, all’interno del programma settimanale internazionale, ha intervistato Vernor Muñoz, Direttore delle politiche e dell’incidenza della Campagna Mondiale per l’Istruzione (CME), in merito alla mobilitazione che si celebra quest’anno con lo slogan “Gli impegni presi sull’istruzione vanno mantenuti!” e volto a chiedere ai governi che pongano in essere l’Agenda sull’Istruzione 2030.
Durante il dialogo, Muñoz ha segnalato l’importanza che gli Stati rendano conto riguardo l’adempimento del diritto umano all’istruzione e in merito all’implementazione dell’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile. Ha sottolineato che la rendicontazione obbliga i governi a dire quali responsabilità concrete si stiano assumendo e quali invece non possano onorare. “ Ciò è particolarmente importante in relazione alle comunità che sono state storicamente discriminate e che hanno bisogno di un occhio di riguardo perché si trovano in una posizione più vulnerabile; l’istruzione è in grado di cambiare ciò”, ha aggiunto.
Nel sottolineare che nelle attività della SAME sono coinvolti più di 100 paesi, Muñoz ha detto che il ruolo della società civile in tale mobilitazione è molto importante, poiché consente alle persone di appropriarsi dei meccanismi decisionali inerenti l’istruzione. “La società civile ha bisogno di far valere la propria voce riguardo l’istruzione, coinvolgendo bambini e bambine, docenti, personale legato all’istruzione e famiglie”, ha segnalato. Ha anche sottolineato che l’obiettivo della mobilitazione è giustamente quello di dare risalto a queste voci, dando alle persone gli strumenti necessari per esigere l’ottenimento del diritto all’istruzione.
Muñoz ha ricordato che nel prossimo Forum Politico di Alto Livello dell’ONU (HLPF in inglese), che si terrà a luglio 2018 e che costituisce la piattaforma ufficiale del percorso verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS) a livello globale, alcuni paesi dell’America Latina e dei Caraibi e nello specifico Bahamas, Colombia, Ecuador, Jamaica, México, Paraguay, Repubblica Dominicana e Uruguay presenteranno delle relazioni nazionali volontarie inerenti l’istruzione dell’Agenda 2030.
“Poiché il Forum di quest’anno sarà incentrato sull’ODS riferito alla sostenibilità e alla resilienza, l’incidenza della CME, unitamente ai forum nazionali che ne sono membri e/o sono parte integrante della Campagna Latinoamericana per il Diritto all’Istruzione (CLADE) in tali paesi cercherà di capire nel miglior modo possibile il rapporto tra i processi educativi e la sostenibilità”.
Interpellato sulle maggiori sfide in atto, volte a garantire la partecipazione della cittadinanza, Muñoz ha affermato che è necessario fare uno sforzo per assicurarsi che i procedimenti di rendicontazione per gli Stati e il perseguimento dell’Agenda 2030, siano il più possibile inclusivi. “Ciò è molto importante in America Latina e nei Caraibi, regione tradizionalmente disomogenea e basata su schemi patriarcali”.
Infine, ha sottolineato che l’inclusione di più voci nel dibattito e nella definizione delle politiche può apportare ottimi risultati per questioni come il finanziamento all’istruzione e il superamento della criminalizzazione della protesta. “Molte forze stanno unendosi per garantire il diritto all’istruzione, ed è fondamentale coinvolgere in tali meccanismi di partecipazione sociale e nel perseguimento dell’Agenda dell’Istruzione i giovani e gli studenti”.
Traduzione dallo spagnolo di Cristina Quattrone