Si è tenuta nell’Aula dei Filosofi dell’Università l’apertura ufficiale del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che prevede un ricco calendario di appuntamenti che ci accompagneranno fino a domenica 27 maggio.
La presentazione in Ateneo ha visto la presenza del Rettore Paolo Andrei, del Sindaco Federico Pizzarotti e del Prefetto Giuseppe Forlani, insieme a tanti studenti e autorità cittadine.
“Eventi come questo – ha sottolineato il Sindaco – devono farci riflettere ed essere di stimolo per migliorare le nostre abitudini quotidiane, che è il processo più faticoso ma anche il più efficace. Anche la politica deve farsi interprete, in questo senso, di buone pratiche che migliorino l’approccio di tutti, ogni giorno, con l’ambiente e con la mobilità”.
Difesa dell’ambiente, economia circolare, inclusione sociale: lo sviluppo sostenibile si può ottenere solo se questi tre aspetti si integrano tra loro in un nuovo modello di sviluppo, come indicato nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu nell’Agenda 2030.
I temi dell’Agenda 2030 saranno presentati nei 62 eventi gratuiti del Festival dello Sviluppo Sostenibile, in numerosi luoghi di Parma: Palazzo del Governatore, Ospedale Vecchio, pinacoteca Stuard, biblioteca di S. Giovanni, Wopa, Aula dei Filosofi dell’Università ed altri.
Il secondo Festival dello Sviluppo Sostenibile è una manifestazione promossa da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) che coinvolge diverse città in tutta Italia. Parma è, anche quest’anno, la città in cui si terrà il maggior numero di eventi, grazie all’impegno di un’ampia rete di organizzatori che vede l’Università di Parma capofila assieme a WWF, Legambiente, Manifattura Urbana, Fruttorti, Parma Sostenibile, Slow Food, GIST Initiatives, Parma 360, con il sostegno del Comune di Parma.
L’Agenda 2030 afferma che per mettere fine alla povertà e alla fame, superare le disuguaglianze economiche, proteggere i diritti umani, garantire l’emancipazione delle donne, salvaguardare il pianeta, rilanciare il lavoro, occorre applicare un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità.
Il programma (in allegato la versione completa e dettagliata).
L’evento centrale del Festival dello Sviluppo Sostenibile sarà sabato 26 maggio con Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS, che si confronterà con Gunter Pauli, padre della blue economy, e Grammenos Mastrojeni, diplomatico italiano.
Altro evento di grande impatto visivo ed emotivo, e parte integrante del Festival, è la mostra “Il terzo giorno”, prodotta e organizzata da Arkage (Artattack Group), con il Comune di Parma e Davines. La mostra è un’originale narrazione evocativa e poetica del rapporto tra uomo e natura attraverso le opere di artisti come Marina Abramovic, Gabriele Basilico e Sebastiao Salgado; una mostra che fa pensare e, soprattutto, sperare.
Ospiti di rilievo saranno lo scrittore Amitav Ghosh che nel libro “La grande cecità” affronta la difficoltà di narrare il cambiamento climatico e Neri Marcorè, con la prima nazionale di uno spettacolo dedicato all’Agenda 2030. Si parlerà, poi, di città sostenibili e di Carta di Bologna con il sindaco di Parma in collegamento con i sindaci delle città metropolitane. Diversi gli appuntamenti per un’agricoltura sociale: dalla rete di agroecologia urbana, con esempi di food forest, alla promozione di un biodistretto della Food Valley.
Tra i temi economici trattati segnaliamo la tavola rotonda sulle esperienze concrete di finanza ed investimenti ad impatto moderata da Gino Gandolfi, presidente di Fondazione Cariparma. Si discuterà di forme di partnership innovative per un modello di crescita sostenibile con Palma Costi, assessore della Regione Emilia-Romagna e l’imprenditrice Maria Paola Chiesi, insieme a start-up a forte impatto sociale, aziende, operatori finanziari e organizzazioni filantropiche. Altro appuntamento a Palazzo Soragna, insieme a Fabio Brescacin di Ecor NaturaSi, Davide Bollatidi Davines e Teresa Gargiulo di Confindustria, sul Made in Italy come base per un modello originale di sviluppo sostenibile italiano e stimolo per la ripresa dell’occupazione.
Non mancano spettacoli, presentazioni di libri, proiezione di film e, domenica, tre passeggiate del FAI. Lavazza presenterà la mostra fotografica sui 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile e si discuterà del progetto MAB UNESCO per il Po. Tra conferenze e tavole rotonde, a cui parteciperanno gli assessori Guerra, Benassi, Paci e Alinovi e diversi docenti dell’Università di Parma, spiccano i temi della rigenerazione urbana, con workshop di autocostruzione nel quartiere Pablo e al liceo Bertolucci.
Si parlerà del rapporto tra Agenda 2030 e l’enciclica Laudato Si’ con Matteo Mascia mentre Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF, spiegherà l’importanza del concetto di resilienza di fronte al global warming. Mathis Wackernagel, ideatore del concetto di impronta ecologica, in collegamento video, parlerà di come sia ancora lunga la strada da percorrere per conciliare l’Agenda 2030 con la sostenibilità. Tutto questo senza dimenticare i problemi delle ecomafie come racconterà Enrico Fontana in “Rifiutopoli, veleni e antidoti”.
Dal livello della partecipazione al festival, il primo dato che emerge è che certamente il tema dello sviluppo sostenibile, e l’Agenda 2030 che ne è alla base, sta diventando a Parma patrimonio comune di fasce sempre più ampie della società, condizione essenziale per uno sviluppo nuovo, possibile e reale per la città.
Molti eventi saranno in diretta video, grazie al servizio e-learning dell’Università di Parma e agli sponsor. Tutte le info dettagliate nel sito web del festival (http://festivalsvilupposostenibileparma.it/) e canali facebook, instagram e twitter.