Giovedì 10 maggio alle ore 12.00 nella Sala Argento presso Lingotto Fiere in via Nizza 280, Torino, si presenta il libro edito da Celid “L’emigrazione degli africani. Osare il ritorno” a cura di Regione Piemonte – Settore Affari Internazionali e Cooperazione decentrata con la collaborazione dell’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale LVIA (www.lvia.it).
Intervengono l’autore Karounga Camara, il presidente dell’Associazione Senegalesi Torino Ababacar Seck e l’assessora regionale Monica Cerutti, che dichiara: «Storie come quelle di Camara sono importanti. Aiutano a combattere lo stereotipo classico del migrante. Camara è venuto in Italia, ha lavorato, mantenendo il legame forte con la terra d’origine e oggi contribuisce all’economia del suo paese. Il suo è un buon esempio, un caso che può ispirare altri migranti». Modera la giornalista del Corriere della Sera Alessandra Muglia.
In questo libro, che l’autore definisce «non una biografia, ma una guida pratica», si racconta la sua esperienza “osata”, il rientro in Senegal. Dopo sette anni in Italia, un paio di anni fa Karounga ha deciso di lasciare un lavoro stabile a Milano per rientrare nel proprio paese di origine. Tornare, una scelta coraggiosa, più di partire. Come racconta: «Tutti si aspettano un rientro da vincitore invece non sai se ce la farai. Alla fine ho deciso di investire nel mio Paese, la mia vita sarebbe stata più utile lì».
Prima di rientrare però, ha dovuto costruirsi un’alternativa che permettesse di sostenere la propria famiglia. L’idea di Karounga si chiama Senita Food: «Sen-ita come Senegal-Italia», una piccola impresa aperta con altri due soci senegalesi rimasti a Milano e con l’obiettivo anche loro di rientrare. L’impresa produce semilavorati per panettieri e pasticceri e gestisce un panificio. Ad affiancarli nell’avviamento è stata un’azienda milanese, la Melfel, dove lavora uno dei migranti soci fondatori di Sen-Ita. È lui l’anello di congiunzione tra le due imprese. Un esempio di partenariato: i migranti prendono strumentazione e know-how dall’impresa italiana e in cambio ne acquistano i preparati.
Karounga con la sua impresa Sen-Ita Food ha partecipato al “Progetto per il reinserimento socio-professionale dei migranti senegalesi di ritorno” promosso dall’associazione LVIA con il contributo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Il progetto ha individuato 500 migranti rientrati dall’Europa e ha selezionato 30 “business plan” supportandoli con finanziamenti e formazione per l’avvio o il consolidamento delle piccole imprese.
Parlando del suo libro, che vuole raccontare “la storia della vita di espatriati africani, di cui non immaginate il vero valore”, Karounga Camara dice: «Come milioni di africani, ho avuto la possibilità di lasciare Il continente per tentare la fortuna in Europa. Ho poi deciso di rientrare a casa mia in Senegal e di lanciarmi con degli amici nel mondo imprenditoriale. È stata una grande decisione e ne misuro ora l’importanza. Ho voluto condividere questa esperienza perché so che ci sono molte persone a cui piacerebbe tornare in Africa e sviluppare un’attività propria. Per me è stato il risultato di una profonda evoluzione. Mi sembrava importante mostrare un cammino, in assoluta trasparenza».
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Karounga Camara è senegalese, imprenditore, autore, conferenziere, formatore e mental coach. Dopo gli studi universitari in matematica alla facoltà di scienze e tecnica dell’Università di Dakar, comincia la sua carriera professionale nell’insegnamento, tenendo per oltre dieci anni corsi di matematica. Allo stesso tempo continua la sua formazione nei settori del turismo, della comunicazione e del marketing. Emigra poi in Italia dove vive e lavora per sette anni. In questo periodo ha l’opportunità di viaggiare e di scoprire altri paesi europei e non solo. Parallelamente continua la sua formazione personale in management e coaching. Nel 2015 rientra in Senegal e fonda SENITAFOOD, un’azienda nel settore agro-alimentare. Contemporaneamente anima conferenze, seminari e laboratori di formazione per lo sviluppo personale e imprenditoriale, ed è impegnato in una rete che riunisce espatriati senegalesi di ritorno nel paese. “Osare il ritorno” è la sua prima opera letteraria.