Sono almeno 18 i palestinesi uccisi da militari israeliani nel corso delle proteste contro l’inaugurazione dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme: lo hanno riferito responsabili del ministero della Sanità della Striscia di Gaza, dove sono state soccorse le vittime.
A perdere la vita, presso il confine tra Gaza e Israele, sarebbe stato anche un ragazzino di 14 anni. Le manifestazioni di oggi rappresentano il momento culminante di un’iniziativa di protesta cominciata sei settimane fa, promossa da Hamas, il partito al governo a Gaza City.
Alla cerimonia di inaugurazione dell’ambasciata americana è prevista la partecipazione di Ivanka Trump e Jared Kushner, figlia e genero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Secondo l’esercito di Israele, nei pressi del confine si sono radunati oggi circa 10mila “rivoltosi violenti”. Aprendo il fuoco a difesa del confine, si legge in una nota, i militari starebbero operando “nel rispetto delle procedure ordinarie”.
Proteste al confine, scontri
Questa mattina, manifestanti e militanti palestinesi si sono radunati in più punti in prossimità del confine della Striscia con Israele, avvicinandosi alla barriera di delimitazione e finendo nel mirino dei militari di ‘Tsahal’.
Almeno 12 palestinesi sono rimasti feriti in scontri al confine tra la Striscia di Gaza e Israele a poche ore dall’inaugurazione, prevista oggi, dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. A riferire il bilancio delle violenze di questa mattina sono stati responsabili dell’amministrazione di Gaza.
Trump: grande giorno per Israele
“Grande giorno per Israele!”: Donald Trump ha annunciato così su Twitter l’inizio dei preparativi per l’inaugurazione dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. Nel messaggio il presidente americano aggiunge che la cerimonia si terrà alle nove di mattina ora di New York, le tre in Italia. Secondo il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, oggi in scontri alla frontiera con Israele sono stati uccisi almeno dieci dimostranti palestinesi. Ad aprire il fuoco, in prossimità della linea di demarcazione del confine, militari di ‘Tsahal’.