Dalla guerra eterna in Medio Oriente ad un conflitto più esteso passa un attimo. In un teatro dove tutte le principali potenze economiche e militari sovrappongono i propri interessi a quelli delle popolazioni e degli stati locali, basta anche solo un piccolo “errore di mira” per trasformare un incendio in un boato annichilente.
Di questo non sembrano preoccuparsi troppo Israele e Stati Uniti, seguiti dal piccolo falco Macron. Da anni, solo Israele può permettersi di bombardare una base militare di uno Stato confinante e farla franca, protetto dalla potenza militare e dai veti statunitensi all’Onu. Le bombe contro la Siria inframezzano la strage continua di manifestanti palestinesi disarmati, senza che le cancellerie occidentali e i media mainstream muovano un sopracciglio o fingano una lacrima. Israele è esente da qualsiasi legge e principio sui diritti umani.
L’Israele di Netanyahu è il primo stato terrorista, il più pericoloso a livello mondiale. Perché possiede armi nucleari e si pone al di sopra di qualsiasi regola. Di fatto, ha in mano “il bottone” che può scatenare la terza guerra mondiale, in condominio con il suo primo protettore, gli USA di Trump.
A poche ore dall’accordo tra Turchia, Russia e Iran, giocato sulla pelle e gli interessi dei popoli dell’area, è puntualmente arrivato “l’uso di armi chimiche”, che come sempre giustifica qualsiasi avventura imperiale, da alcuni decenni a questa parte.
Ora Trump minaccia rappresaglie, mentre Israele ha già attaccato per conto suo; i soliti servi europei, guidati da Macron, gli vanno come sempre dietro, pur ridicolizzandolo ogni giorno sui media di regime.
Bisogna svegliare la nostra opinione pubblica addormentata dallo scontro post-elettorale tra i principali “leader politici”. Che non per caso, su questo rapidissimo precipitare della crisi internazionale, tacciono tutti. Occorre impedire da subito la politica dei fatti compiuti, quella da cui diventa impossibile recedere e che ha sempre scatenato le guerre.
Potere al popolo ribadisce la sua posizione contro ogni intervento militare, contro la vendita delle armi, contro l’utilizzo delle basi. Potere al popolo è per la pace, per una soluzione diplomatica dei conflitti, per una società basata sulla cooperazione. Perché le guerre sono sempre scatenate da una piccola minoranza che aspira solo ai soldi e al potere, ma i morti sono sempre i nostri!
Invitiamo quindi a diffidare delle campagne mediatiche in atto, e che tanto ricordano le false prove fornite in passato per giustificare bombardamenti e invasioni e a partecipare a tutte le iniziative che saranno chiamate nei prossimi giorni per far sentire una voce di pace e fermare questa ennesima follia.