Nicola Lapenta sta coordinando per l’Associazione Papa Giovanni XXIII la campagna per l’istituzione del Ministero della Pace.
Potresti farci un riassunto della campagna fino ad oggi?
La campagna è stata lanciata ufficialmente in conferenza stampa in Senato a Roma il 19 dicembre 2017, con la partecipazione ed il sostegno della Senatrice Francesca Puglisi. Alla conferenza, oltre ai rappresentanti delle associazioni che sostengono la campagna, ha dato un profondo contributo anche l’attore Giuseppe Fiorello, sottolineando la necessità di non sminuire in modo buonista la costruzione di politiche di pace e sostenendo fortemente la proposta.
Nel corso dei primi 2 mesi, anche in vista delle elezioni del 4 marzo, la campagna ha raggiunto il consenso e l’appoggio di un buon numero di parlamentari, alcuni dei quali hanno inserito l’istituzione di un Ministero della Pace nel proprio programma elettorale. Anche il numero di associazioni aderenti si è arricchito ed è in costante aumento, ad oggi i sostenitori della campagna sono: Azione Cattolica Italiana, Focsiv, Movimento Nonviolento, Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, Movimento dei Focolari, Cesc Project, Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR), Sermig Arsenale della Pace, Pax Christi, Opera Don Calabria, ass. culturale Parallelo, Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, Solidarietà e Cooperazione CIPSI, Aleph, Essere Umani Onlus e L’Eremo del Silenzio. Per poter aderire è sufficiente compilare il modulo di adesione ed inviarlo unitamente al logo dell’associazione all’indirizzo info@ministerodellapace.org
Molto partecipate sono state anche le due iniziative pubbliche precedenti alle elezioni, quella del 12 febbraio a Padova presso il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e quella del 24 febbraio a Catania. L’incontro di Padova è stato anche occasione per la presentazione dei primi risultati di un sondaggio che ha visto il 66% degli elettori favorevole all’istituzione del Ministero della Pace.
Giovedì 5 aprile, presso il Sermig Arsenale della Pace a Torino, abbiamo organizzato un’iniziativa pubblica dove interverranno anche altri sostenitori della campagna con l’obiettivo di stimolare l’attenzione di parlamentari e società civile in questa delicata fase di costituzione del Governo verso l’istituzione del Ministero della Pace. L’incontro sarà alle 20.30 e dopo la presentazione della proposta seguirà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Ernesto Olivero, fondatore del Sermig Arsenale della Pace, Giovanni Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Carlotta Benedetti, Segretaria generale di Azione Cattolica Italiana, Alfredo Scognamiglio per il Movimento dei Focolari, Mauro Scardovelli, presidente e fondatore di Aleph. L’incontro verrà moderato da Matteo Spicuglia, giornalista di Rai Piemonte. Hanno già confermato l’interesse a partecipare alcuni parlamentari.
Chiediamo l’istituzione di questo Ministero perché sul tema della pace, in particolare, avvertiamo una carenza di visione politica. Molti altri prima di noi hanno parlato della pace come di una questione politica unificante. Dovrebbe essere, come previsto anche nella nostra Costituzione, la questione principe di cui un Governo si deve occupare. Invece, notiamo che sì ci sono iniziative che contribuiscono a costruire la pace, però sono molto spesso scoordinate tra loro in quanto manca una visione politica di insieme per perseguire questo obiettivo. Ecco, il ‘Ministero della Pace’ servirebbe a creare questa visione politica di insieme.
Esiste in questo momento una campagna di sottoscrizioni al Presidente della Repubblica, come sta andando?
I presidenti delle associazione che promuovono la Campagna, dopo le elezioni, hanno ritenuto necessario interessare il Presidente della Repubblica sulla necessità che il prossimo Governo faccia della promozione e costruzione della Pace il proprio impegno principale, in linea anche con l’urgenza sottolineata dal Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo scorso 23 marzo durante il discorso di apertura della prima seduta del nuovo Parlamento: «Nell’ulteriore sviluppo del confronto politico-istituzionale sulla base del voto del 4 marzo, bene comune da garantire al Paese è la nonviolenza, lo scongiurare la violenza, in tutte le sue motivazioni e le sue forme».
Un bene così prezioso come la Pace, mai come oggi in pericolo a causa delle molteplici guerre, e dei forti interessi economici che troppo spesso mettono in secondo piano il bene delle persone esige una visione politica programmatica.
Per questo gli enti che promuovono la Campagna chiedono al Presidente , che è garante dell’ordine costituzionale, di sollecitare questa sensibilità alla persona che sarà prossimamente incaricata di formare il nuovo governo. Formare un Governo non è un mero esercizio di equilibri fra forze politiche ma l’assunzione di una responsabilità precisa nei confronti dei cittadini che ogni giorno concorrono ai sensi dell’art 4 della Costituzione al progresso economico e spirituale del Paese.
Dopo averla inviata, e siamo in attesa di riscontro, abbiamo promosso la sottoscrizione della lettera a chiunque ravveda l’esigenza di un governo con un preciso impegno per la Pace. In una settimana sono quasi duemila le persone che l’hanno sottoscritta e speriamo che aumentino. Se il Presidente Mattarella vorrà riceverci consegneremo le firme a testimonianza di quanto la Pace sia una questione realmente sentita oltre che urgente!
Esistono esperienze nel mondo analoghe a questa che state proponendo?
Sì. Il Costa Rica, oltre a non avere l’esercito, ha il Ministero di Giustizia e Pace. Ci sono le Isole Salomone, c’è il Nepal, che pure parte da una situazione diversa ma ha un Ministero deputato alla pace. E ci sono poi una serie di Paesi, tra cui l’Australia, che stanno cercando di realizzare Ministeri simili. Esiste una rete internazionale, che lavora alacremente in questo senso da diversi anni
E’ inoltre recente la notizia relativa al Ministero del Disarmo e del Controllo delle Armi in Nuova Zelanda, che pone un’enfasi particolare allo smantellamento degli arsenali nucleari. Se andrà in porto sarà il primo Paese ad avere un ministero di questo tipo.
In questo momento storico il tema del Bene Comune, in molte forme, sta sorgendo come istanza della base della società: come si può avanzare in questa direzione?
La società deve essere riconosciuta nella sua preziosa funzione proattiva nella costruzione di un mondo più equo. La società è al tempo stesso la sentinella ed il termometro della Politica.
La Pace è il Bene Comune supremo da promuovere.
Non esiste sicurezza che non sia sicurezza per tutti, non esiste benessere che non sia per tutti.
In alternativa possiamo assistere solo all’aumento delle sperequazioni e della paura.
Fin dalla scuola i nostri figli dovrebbero poter imparare a trasformare positivamente i conflitti. Ciascuna legge dovrebbe avere come perno fondamentale la promozione e l’affermazione dei diritti umani fondamentali. Il disarmo e la riconversione delle industrie armiere è la strada con maggior possibilità di successo per invertire la rotta che ci sta portando inesorabilmente verso la catastrofe atomica, secondo gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists.
Noi auspichiamo che la politica e chi si è proposto al servizio del bene comune sappia cogliere, valorizzare ed indirizzare per il meglio quanto di buono la società è in grado di offrire in spirito di sussidiarietà.