Appello per una giornata di iniziativa globale per Hasankeyf e Sûr/Amed il 28 aprile 2018
Facciamo appello a tutte le persone e le organizzazioni di schierarsi contro la distruzione di Hasankeyf e di Sûr (città vecchia di Amed/Diyarbakir) nel Kurdistan del nord (Turchia sudorientale) in una giornata di iniziativa globle il 29 prile 2018. Hasankeuf e Sûr sono due storici siti abitati in modo continuativo da migliaia di anni presso il fiume Tigri nell Mesopotamia superiore. Da anni i due siti stanno affrontando la distruzione sistematica da parte dal governo guidato dall’AKP. Tuttavia i due luoghi sono diventati anche il simbolo della resistenza contro la distruzione sociale ed ecologica da parte di grandi progetti di investimento e dalla guerra imposta alle popolazioni da parte dello Stato turco.
Hasankeyf è abitata da 12.000 anni e presenta con la circostante valle del Tigri, che fino ad ora ha subito una distruzione limitata, uno spettacolo unico di storia, cultura e natura. In termini di patrimonio supera in molti aspetti Efeso, Troia e la Cappadocia. Essa soddisfa 9 criteri su 10 dell’Unesco, la quale non mostra nessuno sforzo contro la diga di Ilisu che dovrebbe anche interessare seriamente le paludi mesopotamiche nell’Iraq meridionale, un sito patrimonio dell’Unesco sin dal 2016.
Se completato il progetto di Ilisu. una delle dighe più controverse al mondo, distruggerebbe il sostentamento di più di 80.000 persone nel Kurdistan del nord. Per 20 anni ci sono state proteste da parte delle persone interessate e di altri che hanno potuto fermare il progetto diverse volte. Ma questa volta il governo dell’AKP ha cambiato la legge o ha organizzato un nuovo finanziamento allo scopo di continuare con il progetto perchè esso considera la diga come uno strumento strategico per obiettivi economici e politici. Con la pesante presenza militare la costruzione della diga prosegue e viene attuata una grave catastrofe per milioni di persone. Società internazionali sono coinvolte nella costruzione (in modo particolare la Andriz in Austria) o nella ricollocazione di alcuni dei 300 monumenti (guardate la petizione contro l’olandese Bresser in hasankeyfgirisimi.net). Quest’ultima viene utilizzata dal governo turco nella sua propaganda per salvare Hasankeyf.
Sûr è la città vecchia di Amed (Diyarbakir) con un passato ininterrotto di 7000 anni. Sûr è molto politica e dal 2007 si è organizzata in strutture di consiglio democratico per avere maggior democrazia e per la liberazione della donna. Quando nel 2015 il governo turco ha avviato la sua guerra unilaterale in corso contro la popolazione curda, Sûr e altre città sono state attaccate brutalmente e crimini contro l’umanità sono stati commessi.
La più grande distruzione di Sûr, parte del patrimonio Unesco dal 2015, è stata fatta di gran lunga dopo la fine ufficiale degli scontri armati del 10 marzo 2016. Da allora le abitazioni di 25.000 sfollati sono state demolite. Lo stesso è accaduto per 175.000 persone in altre città come Cizre, Nisebîn (Nusaybin) e Şirnex (Şırnak) dove almeno 400 civili sono stati uccisi direttamente dalle forze dello Stato. Questi crimini sono stati documentati dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite in un rapporto datato 10 marzo 2017.
La distruzione in corso di Hasankeyf e di Sur può essere paragonata essenzialmente alla distruzione del Tempio di Budda in Afghanistan da parte dei Talibani, e di Palmira in Siria da parte dello Stato Islamico. Se lo Stato distrugge di proposito un patrimonio culturale e naturale unico ed eccezionale – come nel caso della Turchia – gli altri stati e le organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite non dovrebbero rimanere silenti.
Chiamata in causa in modo particolare è l’Unione Europea che, tra l’altro, è concentrata nella continuazione dell’accordo sui rifugiati con i governo turco e così subordina i diritti umani. Ma questo approccio può essere cambiato se la gente e le organizzazioni della società civile con una consapevolezza etica aumentano la pressione pubblica. Chiediamo a voi di mostrare solidarietà con la popolazione in Turchia ed in Kurdistan che lotta contro la distruzione di Hasankeyf e di Sûr. La difesa di questi due siti è ancora possibile e può dare speranza contro ulteriori distruzioni culturali, sociali ed ecologiche e rafforzare la prospettiva per la pace. L’AKP non è così forte come pretende.
Unitevi nelle nostre città e fate iniziative sabato 28 aprile 2018. Siate creativi e coinvolgete ulteriori ambiti. Denunciate il ruolo di governi, aziende, banche e organizzazioni internazionali come l’Onu. Prima del giorno dell’iniziativa invieremo ulteriori informazioni e materiali.
Movimento ecologico della Mesopotamia e Iniziativa per Mantenere Hasankeyf in Vita