Pressenza: Come è stato ricevuto in Europa e specificamente in Italia il libro di Guillermo Sullings sui passi da seguire per poter trasformare la crisi attuale in una nuova possibilità di civilizzazione mondiale?
Luca Marini: Personalmente ho assistito alla presentazione del libro di Giullermo Sullings a Firenze lo scorso anno e devo dire che è stato accolto con grande entusiasmo dagli attivisti che vi anno assistito, so che anche le altre presentazioni svolte in Italia e in Europa sono state molto positive.
Senz’altro le proposte contenute nel libro sono state accolte come qualcosa di cui si sentiva un grande bisogno, perchè contiene un’analisi molto accurata e globale della crisi in cui l’intera civiltà mondiale si sta trovando e di fronte alla quale predominano interpretazioni pragmatiche e disorientamento da parte della gente comune e, purtroppo, anche da parte della classe dirigente.
Il libro di Sullings, oltre a contenere proposte pratiche per un cammino realizzabile in tutti i contesti sociali, tocca le corde più profonde dell’animo umano e fa appello a quanto di più profondo ci unisce tutti oltre le differenze personali e culturali evidenziando come ci sia assoluta necessità di riconnetterci al Senso che ha motivato generazioni e generazioni di esseri umani nella continua lotta per superare dolore e sofferenza che ci ha condotto fino alla complessa situazione attuale.
Pressenza: Questo autore parla di una “Nazione Umana Universale”. Che cos’è e come vengono intesi questi termini nell’Italia attuale?
Luca Marini: Parlare di Nazione Umana Universale oggi in Italia (come in tutto il mondo) tocca direttamente il principale conflitto sociale che si manifesta attualmente. E’ evidente che nella nostra società l’incertezza verso il futuro e l’irreversibile crisi economica trovano sempre più spesso come risposta la diffidenza verso il “diverso”, la paura di perdere i propri (scarsi e per lo più apparenti) benefici e la competizione selvaggia che alimenta la guerra tra poveri.
In Italia il principale conflitto sociale è quello legato al tema delle migrazioni che, pur numerose e problematiche da gestire, sono diventate il capro espiatorio delle contraddizioni insite nel sistema in cui viviamo che continua a generare diseguaglianze e concentrazione del potere economico nelle mani di pochi.
In italia (e non solo) questa interpretazione distorta del fenomeno della migrazione viene usata in modo strumentale e con malafede dalla politica e, cosa ben più grave, sta attecchendo nella mentalità disorientata di parte della popolazione.
In tale contesto la “Nazione Umana Universale” è un’immagine che punta a superare questo “crocevia” storico e mentale in cui anche gli italiani si trovano, in una direzione che risuona nei cuori di tutti coloro che rifiutano l’atomizzazione sociale e culturale, la paura e la violenza e riconoscono il rispetto per la vita e l’empatia verso tutti gli esseri umani come unica direzione possibile da intraprendere.
Pressenza: Perché diverse organizzazioni si sono messe in contatto tra di loro? A cosa punta questa “rete” che state formando?
Luca Marini: Possiamo notare che sta crescendo la necessità di connettersi e organizzarsi da parte di organizzazioni, gruppi e singole persone attivi nei campi più diversi del sociale. Del resto credo che questa spinta nasca anche dalla presa di coscienza che i fenomeni isolati e congiunturali tendono ad esaurirsi con molta rapidità, ed inoltre che c’è bisogno di sviluppare una visione più globale e di ampio respiro a proposito della trasformazione della società. In qualche modo iniziamo a riconoscere anche in chi opera in settori diversi dal nostro una sensibilità che ci accomuna e capiamo che è necessario ampliare il nostro particolare orizzonte riscattando ciò che ci unisce e motivandoci nel nostro impegno sociale e personale.
In questa ottica la “Rete dei Costruttori della Nazione Umana Universale” punta a mettere in connessione organizzazioni, istituzioni, gruppi e singole persone che si riconoscono in una sensibilità comune pur operando in luoghi molto distanti e in settori molto diversi tra loro. Facendo questo sarà possibile organizzare iniziative di ampia portata, sincronizzate sul pianeta, ampliando la cassa di risonanza nella nostra società sempre più interconnessa e mondializzata. Inoltre attraverso la creazione della “Rete” si aspira ad avanzare insieme nel chiarire l’immagine del nuovo mondo a cui tutti i “Costruttori” stanno aspirando.
Pressenza: Come stai contribuendo allo sviluppo di questa “rete”?
Luca Marini: Attualmente sto partecipando all'”equipe informatica” da poco sorta per mettere a punto una piattaforma web utile a interconnettere tutti coloro che aderiranno alla “Rete”, fornendo strumenti di dialogo, collaborazione e approfondimento tematico aperti al contributo di tutti. Inoltre attraverso “Alpha Observatory”, il gruppo di ricerca internazionale di cui faccio parte, stiamo promuovendo il dialogo sul tema della “Nazione Umana Universale” con centinaia di giovani di tutte le parti del mondo.