L’OMS mette in guardia contro la Malattia X e aggiunge: “c’è bisogno di migliori strumenti diagnostici e di vaccini per la peste polmonare”, cioè per una variante della peste bubbonica molto rara in natura, ma molto ricercata nei laboratori militari…
A fine Febbraio l’OMS ha pubblicato la “Mappa delle malattie prioritarie: revisione 2018”
Prioritarie perché (traduco alla lettera): “dato il loro potenziale di causare emergenze di sanità pubblica, e data la mancanza di cure o vaccini efficaci, c’è un bisogno urgente di accelerare la ricerca e lo sviluppo“.
Nell’elenco compare una sola malattia nota al grande pubblico: Ebola[1]. Seguono altre sette di cui sono pronto a scommettere che meno della metà sia vagamente nota ai Colleghi Infettivologi di tutto il mondo.
La settima è del tutto ignota addirittura agli esperti dell’OMS che hanno redatto l’elenco: essi la chiamano “Malattia X” e spiegano (si fa per dire) che: “rappresenta la conoscenza che una grave epidemia internazionale potrebbe essere causata da un patogeno di cui attualmente non sappiamo che possa causare malattia umana“.
Insomma, gli esperti dell’OMS dicono che sanno di non sapere.
Domanda: sono socraticamente saggi, o che cosa?
Prima di rispondere, sentiamo che cos’altro dicono codesti esperti: “si dovrà mettere in campo una preparazione trasversale che sia rilevante anche per una patologia sconosciuta“.
Qui, per la presenza di frasi copia-incollate, si vede un preciso riferimento al ‘Progetto Viroma Globale’ (GVP), lanciato dalla Fondazione Rockefeller nella conferenza di Bellagio del 8-11 Agosto 2016, alla quale i padroni avevano invitato “decisori politici e opinionisti di alto livello, donatori, fondazioni, il settore privato e -bontà loro- anche esperti della materia”.
Grazie al GVP la solita rete di ‘ricercatori mainstream’ si propone di mappare, in capo a dieci anni, il DNA di tutti i virus esistenti.
Codesti ‘soliti noti esperti’ stimano che esista più di un milione e mezzo di virus, che circa la metà sia potenzialmente capace di infettare l’uomo, e che ne conosciamo solo uno su mille.
E dicono che ci sono tutte le premesse per replicare i ‘magnifici successi’ del Progetto Genoma Umano affermando spudoratamente che “ogni dollaro del contribuente statunitense messo nel Progetto Genoma Umano ha avuto un ritorno stimato a 178 dollari“. Anche ammettendo che sia vero, i 178 dollari non sono certo tornati al contribuente, e neppure all’erario.
In realtà il Progetto Genoma Umano ha sì raggiunto il suo obiettivo operativo (output – efficienza quasi 100%), però ha mancato clamorosamente l’obiettivo di risultato (outcome – efficacia attorno allo 0%) perché rientrava in una visione semplicistica, deterministica (un gene = un carattere) che non corrisponde affatto alla realtà fattuale.
In parole povere: gli esperti mondiali hanno sì mappato tutto il genoma umano ma non sanno che farsene, anzi, pensano che più del 90% sia “genoma spazzatura”. Neppure il compianto Stephen Hawking, nel suo titanico sforzo per ‘conoscere la mente di Dio’, aveva mai chiamato “spazzatura” le cose da lui scoperte e non comprese.
Insomma, il Progetto Genoma Umano è stato un flop gigantesco, eppure codesti ‘soliti noti esperti’ tornano alla carica perché la loro priorità resta immutata: assorbire la massima parte dei finanziamenti pubblici e privati che saranno mobilizzati grazie alla grancassa di tanti loro compari, pure ‘mainstream’ ma in settori complementari: media e ONG.
Guarda caso, gli studi pilota per il Progetto Viroma Globale sono finanziati dalla capofila delle ONG mainstream: USAID, cioè dalla CIA, seguendo una prassi che risalirebbe almeno al 1971 con l’introduzione della Febbre Suina a Cuba, vero atto di guerra biologica, e poi ripetutamente tentata contro paesi poco docili al dominio USA.
L’ultimo scandalo mondiale (nel quale sia ammesso e generosamente concesso limitare l’imputazione a sola colpa anziché dolo) mostra chiaramente dove ci conduce l’avidità dell’industria farmaceutica unita alla spensieratezza di ricercatori ‘apprendisti stregoni’: è lo scandalo dell’Influenza Aviaria che nel 2009 fece spendere cifre astronomiche ai governi di mezzo mondo per procacciarsi il vaccino preparato da chi? Dalla filiale austriaca della statunitense Baxter, che aveva distribuito a 18 nazioni vaccini antinfluenzali comuni contenenti un ceppo altamente virulento di virus dell’Influenza Aviaria.
Si veda in proposito quanto dichiarato dal dr. Wolfgang Wodard, Presidente della Commissione Medica nel Consiglio d’Europa: “Abbiamo avuto una lieve epidemia di influenza comune – e una falsa pandemia (di Influenza Aviaria)… uno dei più grandi scandali nella medicina dell’ultimo secolo… Convocheremo un dibattito di emergenza per chiarire che genere di influenza eserciti l’industria farmaceutica sull’OMS”.
Poi tutto finì a tarallucci e vino…
Ma torniamo alla domanda: “Questi ‘soliti noti esperti’ dell’OMS, dei CDC, e del GVP ci sono o ci fanno?”.
Eccoli dire, en passant, che “c’è bisogno di migliori strumenti diagnostici e di vaccini per la peste polmonare“, cioè per una variante della peste bubbonica molto rara in natura, ma molto ricercata nei laboratori militari…
Dunque? Vediamo di capirci meglio, anche a costo di sovrasemplificare:
– Batteri e virus sono i mattoni fondamentali della vita. Essi da soli hanno colonizzato la Terra nei primi due miliardi di vita ed hanno sviluppato tutte le biotecnologie senza le quali nessun’altra forma di vita più evoluta potrebbe svilupparsi e sussistere.
– Tutte le malattie infettive degli organismi superiori sono meri ‘incidenti di percorso’ in un rapporto di simbiosi (vantaggiosa sia per i micro- che per i macro-organismi) che si è andato selezionando e consolidando negli ultimi 1,7 miliardi di anni.
– Tutte le grandi epidemie storiche (vaiolo, peste, tifo, colera, etc.) si sono verificate in concomitanza con guerre e carestie, cioè con co-fattori che rendevano più deboli milioni di ospiti umani, non più aggressivi i microorganismi.
– L’idea che possa svilupparsi naturalmente, dall’oggi al domani, una pandemia micidiale è assolutamente incompatibile con le leggi fondamentali della vita, prima ancora che con i postulati delle nostre ‘scienze ecologiche’. Ne è controprova il sostanziale fallimento di tutti gli sforzi immani condotti negli ultimi decenni da scienziati apprendisti stregoni, dotati delle più sofisticate attrezzature e tecnologie e pagati profumatamente, miranti a ottenere microorganismi “più feroci”. E’ molto più facile ed economico eliminare intere popolazioni con gas nervini, ma in tal caso diventa arduo attribuire la colpa alla natura ‘matrigna’ o addirittura al nemico.
Dunque, avanti a tutti i costi con la manipolazione genetica dei microorganismi, per quanto recalcitranti essi si dimostrino.
Epperò è ragionevole supporre che anche la pazientissima Madre Natura prima o poi si arrenda al tenace sadomasochismo di Homo insipiens.
[1] Ebola è un parente stretto del virus Marburg, così chiamato dalla cittadina tedesca nei cui laboratori era stato incautamente manipolato.