Luigi Gallo è “un attivista sociale e politico” rieletto con altissime percentuali di voti nelle liste del Movimento 5 Stelle a Torre Annunziata, da lungo tempo impegnato in battaglie per la pace, l’educazione, l’acqua bene comune, il commercio solidale.

Uno dei temi che sottolinei è la necessità di ripartire dalla base della società, di ridare potere ai cittadini: puoi raccontare le iniziative per rendere concreto questo tema nel tuo territorio?

 

Credo fortemente nel potere dell’esempio. E’ un potere educativo, rivoluzionario e di cambiamento. In qualsiasi occasione pubblica stimolo i cittadini, quelli che sono troppo umili o si sentono inadeguati, a far emergere in loro la forza dell’esempio perché esiste sicuramente una parte della loro giornata, una parte del loro passato in cui sono stati già degli esempi per gli altri. Sono diverse le iniziative dove la partecipazione e il protagonismo dei cittadini ha fatto la differenza. Penso al lavoro fatto nel distretto intorno agli scavi di Pompei che coinvolge i comuni da Portici e Castellammare di Stabia dove ho stimolato cittadini e stakeholder a progettare un progetto di distretto culturale e turistico diffuso che passi dalla rigenerazione urbana, dallo sviluppo sostenibile e da una nuova collaborazione tra città ed ora i sindaci dell’area inseguono i nostri progetti. Un altro esempio è la rete che ho costruito tra le lotte dei lavoratori marittimi in tutta Italia, stimolando l’autorganizzazione e la nascita di nuove realtà che difendono i diritti dei lavoratori del mare. Si deve inaugurare una stagione di diritti e dignità.

 

Nel commentare la tua rielezione tu hai detto “Questo è il nuovo umanesimo che lascia traccia, quella traccia di cambiamento che si fa storia, che è già storia. Ogni giorno che scriviamo un pezzo di storia come questo stiamo facendo un balzo evolutivo”. Questo incuriosisce me che sono umanista: cosa intendi per Nuovo Umanesimo? Ti rifai a qualche corrente in particolare?

 

Questa elezione ha qualcosa di diverso dalle altre, ha portato dentro di se una voglia di riscatto, ha portato dentro di se una vera ribellione ai sistemi opprimenti del territorio come la camorra, le clientele, ha portato dentro di sé la richiesta di diritti e dignità, oltre che di giustizia. E’ stato un voto di liberazione che a mio avviso ha prodotto un cambiamento irreversibile che oggi va custodito e curato per non permettere più il ritorno delle croste di corruzione e clientele che legano da un secolo  i nostri territori. C’è un gran fermento di cittadini che si vogliono mette in gioco e lavorare insieme per iniziare a cambiare le loro città.

 

Una battaglia forte a cui hai partecipato è quella del referendum sull’acqua: si potrà far qualcosa in questo parlamento per far rispettare la volontà degli elettori? Alcuni amministratori 5 stelle sono stati criticati per non aver rimesso pubblica l’acqua: qual è la tua opinione a riguardo?

In questi 5 anni abbiamo voluto portare in aula la proposta di legge dei movimenti per l’acqua pubblica per la ripubblicizzazione del settore idrico: il PD ha stravolto la legge alla Camera e l’ha affossata al Senato. Nei prossimi 5 anni torneremo alla carica con una nuova forza su questo tema. Tanti comuni 5 Stelle vanno verso la ripubblicizzazione o l’hanno già prodotta. A Roma e Torino sono state approvate in consiglio comunale mozioni per avviare la ripubblicizzazione. Non potrà avvenire tutto in un lampo ma il percorso, purtroppo, è lungo ed ha bisogno di tempo. I comuni necessitano di risorse e devono essere liberati dalla legislazione che in questo momento favorisce le aggregazioni delle partecipate dei servizi idrici e le S.p.A.

 

Tu sei pacifista di lunga data, in questo momento il mondo pacifista è molto impegnato a far firmare all’Italia il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari: tu presenterai una mozione in parlamento a riguardo? Si pensa di formare come nella scorsa legislatura il gruppo parlamentare per la pace?

Lo scorso anno siamo stati l’unico gruppo parlamentare che interamente ha firmato l’Appello dall’Italia a firmare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari e il nostro impegno al governo su questo tema sarà prioritario. Ogni strumento utile per promuovere la cultura della nonviolenza è fondamentale ed io me ne occupo soprattutto per gli aspetti culturali ed educativi con apposite proposte di legge, che intervengono a promuovere modelli didattici virtuosi. Per un nuovo umanesimo è necessaria anche una nuovo modello educativo. Su questo insieme a Paolo Mottana, docente di filosofia dell’educazione all’università di Milano Bicocca, ho scritto il libro “Educazione Diffusa. Per salvare il mondo e i bambini”.

 

La scuola è un settore particolarmente disastrato: quali sono le tue proposte a riguardo? Quali le cose che si potrebbero risolvere subito per avere una “buona scuola” sul serio?

Bisogna ridurre il numero di alunni per classi, supportare le scuole di periferie e in condizioni di alto degrado con maggior risorse economiche ed umane, introdurre equipe educative di supporto alle scuole per diffondere i modelli virtuosi e intervenire sulle difficoltà, promuovere una formazione continua e retribuita degli insegnanti. Il mondo dell’istruzione e della ricerca deve essere messa al centro del prossimo governo con un investimento di 25 miliardi. Avremmo così una scuola con i bambini e i ragazzi che diventano i primi cittadini attivi del proprio territorio grazie ad un esercito nonviolento di insegnanti, dirigenti e operatori della scuola che sono motivati e che lavorano in ambienti più sereni producendo insieme la forza reale per cambiare il Paese.