Si intitola “Donne fuori dal buio” e “racconta la storia di quattro irachene, ripercorrendo le fasi storiche dei conflitti nei territori più rappresentativi dell’Iraq: Baghdad, Halabja, Qaraqosh, Mosul”. Così l’organizzazione non governativa ‘Un ponte per…‘ presenta il progetto multimediale ideato e realizzato da Sara Manisera e Arianna Pagani, una giornalista e una fotografa freelance che lavorano in Iraq dal 2014.
Il progetto, online da oggi, viene presentato in anteprima a Monza e Cusano Milanino (Milano) e nei giorni successivi in altre città d’Italia. Pensato come web-documentario, ‘Donne fuori dal buio’ vede protagoniste una donna ingegnere, un’avvocatessa, un’attivista e una madre, “che raccontano come si vive oggi in Iraq, come la loro vita sia cambiata dopo il 2003, come resistono e lottano in una società colpita dalla guerra e dalla violenza”.
“Era il 20 marzo del 2003, e una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti invadeva l’Iraq. Iniziava così, con l’espediente della ricerca di armi di distruzione di massa nel paese, la Seconda guerra del Golfo, che avrebbe portato alla destituzione di Saddam Hussein e a una guerra che ad oggi non è ancora finita” ricordano i rappresentanti di ‘Un ponte per…’.
“In questi anni, l’Iraq ha subito un intervento militare internazionale, una guerra civile, la nascita e lo sviluppo di Daesh (Isis), e infine la battaglia per sconfiggerlo e liberare il paese. Il prezzo pagato dalla popolazione civile è stato immenso: incalcolabile il numero delle vittime, tre milioni gli sfollati interni, oltre 2,6 miliardi spesi in missioni militari soltanto dall’Italia”.
L’ong continua: “Tra le vittime, chi ha pagato doppiamente sono state le donne: oltre 16mila coloro che hanno perso la vita in questi anni, cui si aggiungono le violenze e le molestie che hanno subito”.
L’organizzazione, basata a Roma e presente in Iraq dal 1991, “ha continuato in questi anni ad operare nel paese, per sostenere la popolazione civile, e in particolare le donne”.