Man mano che si avvicina la March For Our Lives, che si terrà a Washington DC il 24 marzo, il tema del controllo delle armi e della sicurezza a scuola continua a dominare il dibattito pubblico. Un mese dopo la sparatoria in una scuola superiore della Florida, che ha ucciso 17 persone, però, non è successo molto. L’establishment politico (sia democratico che repubblicano) si è schierato con la National Rifle Association e fa di tutto per rallentare l’approvazione di una legge sul controllo delle armi.
Il controllo delle armi negli Stati Uniti non significa limitare la libertà personale o cancellare dei diritti costituzionali, ma impedire alla nostra società di arrivare a una totale disumanizzazione. La cultura della violenza si sta sviluppando rapidamente. Gli agenti della polizia locale che portano armi di stile militare sono ormai la norma. A New York City il numero di senzatetto non è mai stato così alto dalla Grande Depressione degli anni Trenta. Tra il 2011 e il 2015 quasi 1 milione e 700.000 newyorkesi vivevano al di sotto della soglia di povertà e naturalmente, nonostante la promessa di progresso tecnologico per tutti, il divario tra ricchi e poveri continua a crescere.
”La debolezza fondamentale della violenza è che si tratta di una spirare discendente, che genera ciò che vorrebbe distruggere. Invece di ridurre il male, lo moltiplica. Con la violenza puoi uccidere il bugiardo, ma non la bugia e nemmeno far trionfare la verità. Con la violenza puoi uccidere chi odia, ma non puoi uccidere l’odio. Anzi, la violenza non fa che aumentare l’odio. E’ così che funziona. Rispondere alla violenza con la violenza non fa che moltiplicarla, rendendo ancora più oscura una notte già priva di stelle. Le tenebre non possono scacciare le tenebre. Solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio. Solo l’amore può farlo.”
— Martin Luther King Jr., from ‘Where Do We Go From Here?” (1967)
Gli umanisti sostengono gli studenti e riconoscono il grande contributo che hanno dato negli ultimi mesi, facendo sentire la loro voce contro ogni forma di violenza prodotta dalle armi da fuoco. Stiamo entrando in un nuovo momento storico?
Come disse Silo nel 2004: “Vale la pena che i giovani ingrossino la corrente di questa Forza Morale come una variante della Storia… che la sua portata sia incontenibile e si ascolti il suo mormorio in tutte le lingue della Terra. Allora, le nuove generazioni cominceranno a insegnare a quelle adulte con un nuovo affetto e una nuova comprensione.” (4 maggio 2004, Punta de Vacas, Argentina).
Chiediamo a tutti di appoggiare il movimento dei giovani e fare pressione su chi prende le decisioni e di diffondere gli ideali di pace basati sulla metodologia della nonviolenza, così da preparare la via verso i nuovi tempi. Invitiamo anche a partecipare alla Camminata per la Nonviolenza che si terrà a New York l’8 aprile, quando marceremo per le strade di Manhattan, passando per alcuni luoghi storici della nonviolenza (newhumanist.us) ed esprimendo pubblicamente la nostra convinzione che la nonviolenza sia l’unica via d’uscita da questi tempi confusi.