Alla storica gara ciclistica Trofeo Laigueglia è prevista la partecipazione della squadra israeliana Israel Cycling Academy (ICA). Questa squadra opera in violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.
A fine aprile, infatti, parteciperà ad una gara israeliana che passa per Gerusalemme est nei Territori palestinesi occupati, arrivando alla colonia illegale israeliana di Pisgat Ze’ev. Le colonie israeliane costituiscono un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. E secondo le Nazioni Unite, la municipalità di Gerusalemme sta proseguendo, come scelta politica, la graduale “pulizia etnica” dei palestinesi attraverso la demolizione di case, espulsioni forzate e la revoca del diritto di residenza.
L’ICA è stata creata pochi anni fa, su iniziativa di un miliardario canadese, con lo scopo dichiarato di presentare “l’Israele normale”, vale a dire nascondere decenni di violazioni dei diritti dei palestinesi. Lo stesso canadese si vanta di essere quello che ha portato il Giro d’Italia in Israele, operazione descritta dall’ex capo della redazione sportiva del Guardian come una “preziosa ripulitura di immagine” in cambio di milioni di euro. Anche la Federazione Ciclistica Israeliana, di cui l’ICA fa parte, si presta attivamente all’occupazione organizzando competizioni ciclistiche nei Territori Palestinesi Occupati.
Il Codice Etico dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) stabilisce che le attività sportive devono osservare le leggi ed i regolamenti vigenti in tutti i Paesi nei quali essa agisce, e che il ciclismo deve essere e mantenersi pulito. Il Trofeo Laigueglia, gara dell’UCI, dunque deve svolgersi nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani universali da parte dei paesi in cui si svolgono le competizioni.
Israele calpesta quotidianamente questi valori, macchiandosi di crimini contro l’umanità occupando illegalmente da decenni i territori palestinesi, come accertato e condannato da ripetute risoluzioni dell’ONU, applicando nei confronti della popolazione palestinese un regime di segregazione ed apartheid.
E’ estremamente grave che quest’anno gli organizzatori del Giro d’Italia abbiano deciso di fare partire la corsa da Gerusalemme, rendendosi complici delle violazioni del diritto internazionale e dei diritti dei palestinesi da parte di Israele, decisione adottata nel momento in cui gli USA di Trump hanno unilateralmente ed illegalmente riconosciuto Gerusalemme quale capitale di Israele.
Chiediamo e vogliamo che
- il ciclismo sia strumento di pace ed unione tra i popoli e non di propaganda e repressione
- che il Trofeo Laigueglia rifiuti la partecipazione dell’ICA alla sua competizione
- che sia spostata la partenza del Giro d’Italia da Israele
- che l’UCI sanzioni la federazione e la squadra israeliana per violazioni del diritto internazionale
Alcuni dati:
- Israele si è garantita la partecipazione al Giro d’Italia per la propria squadra con una sponsorizzazione di diversi milioni di dollari agli organizzatori ed ai corridori più noti.
- Il Giro d’Italia quale ringraziamento sta presentando in tutto il materiale pubblicitario Gerusalemme Est occupata, come parte di Israele e sua capitale unificata, e diffonde immagini e messaggi che danno un’impressione ingannevole
- La cartina ufficiale della tappa della corsa a Gerusalemme mette anche l’etichetta “Gerusalemme” sul territorio di Gerusalemme Est occupata.
- Il Giro d’Italia, si è vergognosamente sottomesso alla volontà del Governo Israeliano che ha preteso la rimozione della dicitura “Ovest” dal materiale della tappa prevista per Gerusalemme.
- Le foto ufficiali del Giro d’Italia su Twitter e Facebook mostrano parti della Città Vecchia di Gerusalemme Est occupata sotto il banner, “Welcome Israel – Big Start 2018.”
- Oltre 120 gruppi per i diritti umani, ufficiali palestinesi, europarlamentari e noti giuristi invitano il “Giro d’Italia” a spostare la gara da Israele a causa delle violazioni dei diritti umani dei palestinesi
Firme:
BDS Italia, Associazione Senza Paura – Genova, Associazione Palestinesi in Italia, Ibriq per la cultura e la causa Palestinese
Per informazioni e contatti: bdsitalia@gmail.com
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BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’occupazione e l’apartheid israeliane, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all’appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. Il movimento BDS sostiene la parità di diritti per tutte e tutti e perciò si oppone ad ogni forma di razzismo, fascismo, sessismo, antisemitismo, islamofobia, discriminazione etnica e religiosa.