La Francia ha ingannato un’Italia consenziente?
Annunciato da mesi dalla Ministra francese dei Trasporti Elisabeth Borne, il Rapporto del COI sulle Grandi Opere francesi è stato reso pubblico il 2 febbraio 2018 e contiene un’inattesa novità: l’esclusione della Torino-Lione, insieme ad altri tre mega progetti, dai lavori del Consiglio per l’Orientamento delle Infrastrutture. La Francia – già a corto di quattrini – dovrà ora trovare, solo per queste quattro Grandi Opere[1], ben €45,8 miliardi.
Il Presidente Emmanuel Macron (come ha già fatto per Notre-Dame-des-Landes) si riserva il diritto di decidere se realizzarli.
Il COI ha tuttavia raccomandato la prudenza nelle decisioni del Governo francese usando queste parole: “Il Consiglio è consapevole del fatto che essi (i 4 progetti, N.d.R.) pesano anche in termini di spesa pubblica a titolo del trattato di Maastricht.”
È la Francia che avrebbe ingannato l’Italia? Oppure è l’Italia che ha consigliato alla Francia di realizzare una Grande Opera Inutile? Quale danno ha provocato al nostro Paese questo imbroglio?
Il Ministro Graziano Delrio, in visita a Torino il 7 febbraio, ne è al corrente ?
Occorre innanzitutto ricordare che il Tunnel della Torino-Lione di 57 km è Italiano per il 21% e Francese per il 79% (12 km in Italia e 45 in Francia). La corretta ripartizione dell’investimento dovrebbe essere fatta in base alla percentuale della proprietà del terreno sul quale è scavato il tunnel (Art. 11 dell’Accordo di Roma 30.1.2012).
Ma la Francia ottenne nel 2004 da un’Italia consenziente, con la firma del Memorandum di Roma del 5.5.2004, che i costi della Torino-Lione avrebbero dovuto essere ingiustamente ripartiti al 63% per l’Italia e al 37% per la Francia; queste percentuali furono poi modificate nel 2012, sempre a Roma, con una nuova ripartizione del 58/42%.
Nel dossier di Inchiesta pubblica francese del 2006, preliminare alla Dichiarazione di Utilità pubblica della parte francese del tunnel, la Francia ha affermato: “L’operazione è positiva per la Francia a causa dell’assunzione della maggior parte dell’investimento da parte dell’Italia”.
Per valutare appieno il risultato di questa asimmetria dell’addebito dei costi, sempre sollecitata e mai contestata dai Governi e Ministri italiani che si sono succeduti dall’Accordo di Torino del 2001 ad oggi, occorre conoscere anche l’ammontare degli investimenti per l’Italia e per la Francia.
Il costo di questo tunnel di 57,2 km, accettato dal Ministero delle Infrastrutture italiano e riportato a pagina 9 della Delibera CIPE n. 67/2017, è di € 9,6 miliardi, mentre i due soci, al netto del dono dell’Unione Europea di € 3,4 miliardi, devono così contribuire:
– Italia € 3,6 miliardi, ossia € 293,5 milioni al km,
– Francia € 2,6 miliardi, ossia € 57,9 milioni al km (costo al km inferiore di 5 volte).
La Torino-Lione è un’opera inutile e imposta senza futuro e destinata al fallimento per mancanza di traffici e per gli smisurati costi di gestione.
Danneggia la natura e le risorse economiche dell’Italia e della Francia, destinando miliardi di € a favore dei costruttori delle Grandi Opere Inutili, una classe di predatori dei bilanci perduti, invece di destinarli alle vere esigenze del Paese.
Rimediare a questa “assurda asimmetria” sarebbe facile: Italia e Francia sottoscrivono un altro Accordo per la Torino-Lione per stabilire la nuova ripartizione dell’investimento in base ai km. di proprietà.
La Francia dovrebbe aumentare la sua quota di €2,3 Mld., quasi raddoppiando il suo contributo da € 2,6 Mld. a € 4,9 Mld., l’Italia ridurrebbe la sua quota dello stesso importo.
Questo risultato creerebbe una situazione talmente insostenibile per le casse della Francia, da farle abbandonare il progetto, come auspicato da tutte le persone di buon senso in Italia e in Francia.
O l’Italia deve soccorrere le finanze francesi ?
NOTA [1] Lyon-Turin € 2,6 Mld (Tunnel ferroviario), Grand Paris Express € 38,5 Mld (Linea Ferroviaria intorno a Parigi, che potrebbe essere parzialmente in esercizio per le Olimpiadi 2024), Charles de Gaulle – Express € 2,0 Mld (Linea ferroviaria Gare de l’Est-Aeroporto di Roissy), Canal Seine Nord Europe € 2,7 Mld (canale di 107 km da Compiègne verso nord)