Scrivere qualcosa di sensato sulla Siria è abbastanza complicato, da parecchio tempo, se il proprio interesse è quello di commentare fatti dal punto di vista della pace e della nonviolenza, com’è lo scopo di quest’agenzia, e se si vuole farlo con onestà giornalistica (obiettività? No, non si è obiettivi e non lo si può essere, si guarda da un punto di vista e questo guardare ci porta a una narrazione non neutrale).
Temo inoltre che anche il lettore attento abbia, in questo momento, almeno un po’ di confusione in testa nel turbinio di notizie che vengono date, a volte con incredibile leggerezza, da tutte le parti, e spacciate come verità.
Riassumiamo alcuni fatti, intendendo con questa parola avvenimenti di cui ci sono documenti incontrovertibili.
Primo fatto: dopo l’accordo di pace ad Astana si è dichiarato che la guerra in Siria stesse andando verso una soluzione pacifica.
Secondo fatto: quello che invece è successo è stata l’offensiva di Afrin della Turchia contro i Kurdi.
Terzo fatto: nella zona della Ghouta intorno a Damasco vi sono stati lanci di missili contro la città e incursioni antiterroriste da parte dell’esercito governativo.
Nota bene: quest’ultimo fatto, così come ho tentato di scriverlo rispecchia quei fatti di cui anche la parte avversa riconosce l’esistenza. Cioé: si riconosce che sono caduti missili in alcuni quartieri di Damasco e la stessa agenzia Sana (agenzia di stato siriana) riconosce che l’esercito ha effettuato attacchi a Ghouta contro installazioni terroriste.
Ovviamente sull’intensità e gli effetti di queste azioni le notizie sono molto differenti: in questi giorni si è parlato di centinaia di morti e, a mio modo di vedere, la fonte più attendibile è risultata essere Medici Senza Frontiere; più attendibile perché finanzia direttamente numerose strutture mediche nella zona ed ha accesso a fonti dirette. Tuttavia quando ieri ho letto in un comunicato di MSF la seguente affermazione “Nella giornata di ieri, il 58% dei feriti e il 48% dei morti erano donne e bambini secondo quanto riferito dalle 9 strutture supportate da MSF che sono riuscite a fornire informazioni” mi chiedo chi abbia avuto la possibilità di fare statistiche così precise su morti e feriti, anche perché, i questi casi, la divisione tra le categorie può cambiare nel giro di pochi minuti; e se, quindi, una certa “spettacolarità” sia andata oltre la volontà di dare informazioni.
Quarto fatto: una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stata approvata ieri e recita:
Il Consiglio di sicurezza, deliberando oggi all’ unanimità, ha adottato una risoluzione che chiede alle parti del conflitto siriano durato sette anni di cessare le ostilità senza indugio per almeno 30 giorni consecutivi, assicurando una “pausa umanitaria duratura” per consentire le consegne settimanali di aiuti umanitari e le evacuazioni mediche dei feriti e dei malati critici.
La risoluzione si applica a tutto il territorio siriano ma ne sono escluse le azioni militari contro le varie frange terroristiche che la risoluzione identifica in ISIS, Al Queda e Al Nusra, citandole esplicitamente più altre genericamente riconosciute dal Consiglio stesso come tali.
Ora varie fonti giornalistiche, all’indomani della risoluzione, hanno immediatamente dichiarato che la tregua è stata violata:
ADN Cronos riferisce in un dispaccio di oggi che:
Elicotteri del regime di Damasco hanno sganciato barili bomba sui sobborghi della Goutha orientale controllati dai ribelli: lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani che parla di una donna uccisa e diversi feriti nella località di Hammuriyeh.
Il particolare di questa notizia è che la località in questione non è presente su Google Maps né la notizia viene confermata da nessuna parte; se a questo si aggiunge che l’Osservatorio in questione ha più volte diffuso notizie false e tendenziose…
Invece verso le 15 di oggi in un colegamento da Idlib a Radio Capital Pietro Del Re, corrispondente di Repubblica a Idlib riferisce che sono ripresi i bombardamenti sulla città da parte delle forze aeree siriane e russe ed anche che sono ripresi quelli sulla Ghouta. Su quest’ultima notizia Del Re non penso che ne possa sapere più di noi dato che Idlib sta a 300km di distanza; sulla prima gli vogliamo credere ma non troviamo un riscontro su altri media; e le notizie che arrivano su un media solo sanno di scoop giornalistico, cioé dell’ansia del cronista nel dare una notizia che non dà nessuno.
Infine di violazioni della tregua parla anche la Sana indicando il proseguire degli attacchi turchi nella zona di Afrin; però anche qui non riusciamo a trovare un riscontro di parte kurda che sicuramente darebbe autorevolezza alla notizia.
Il lettore mi scuserà per questa pedanteria: tutta questa noiosa serie di citazioni e descrizioni sono solo l’esplicitare un duro e, spero, serio, lavoro di giornalista per arrivare a battere la notizia che è nel titolo: la tregua in Siria regge. Almeno finché qualcuno non mi dà una notizia attendibile contraria.