Le recenti crisi internazionali hanno riportato nuovamente all’attenzione della popolazione mondiale il problema dell’emergenza nucleare: le minacce reciproche tra Stati Uniti e Corea del Nord; i confronti aspri tra NATO e Russia sull’Ucraina e sulla Siria; il disconoscimento da parte USA dell’Accordo sul nucleare sottoscritto con l’Iran che prelude a nuove ipotesi di guerra contro quel Paese a fianco di Israele e Arabia Saudita; i perenni conflitti tra India e Pakistan con una pericolosa rincorsa locale all’uso di armi nucleari sono tutti segnali che rappresentano una preoccupante accelerazione sul tema ed aumentano le probabilità di un conflitto su scala mondiale.
I numeri degli ordigni nucleari presenti sul nostro pianeta è a dir poco impressionante: circa 15400 tra Paesi NATO, 7300 alla Russia, 260 alla Cina, oltre 260 tra Pakistan ed India, 80 ad Israele e 8 alla Corea del Nord. Il potere distruttivo è talmente elevato da essere paragonabile a quello di 500.000 bombe di Hiroshima, dunque in grado di portare all’estinzione dell’umanità.
A tutto questo si affiancano le spese continue verso l’innovazione, per rendere tali armi a “capacità flessibile”, dunque più semplici da impiegare, come nel caso degli ordigni nucleari “leggeri”, anche in conflitti regionali e lo sviluppo di sistemi automatici indipendenti dalle decisioni umane ma inevitabilmente soggetti a errori o, peggio, a potenziali intrusioni informatiche che aumentano la possibilità di guerre atomiche anche “per sbaglio”.
Il 7 luglio 2017 l’ONU ha approvato con 122 voti a favore il Trattato sul divieto delle armi nucleari.
Le adesioni sono iniziate il 26 settembre. L’Italia, assente alla votazione, per ora resta contraria.
Durante il Simposio internazionale sul disarmo nucleare dello scorso novembre a cui partecipavano 11 Premi Nobel per la Pace, vertici di ONU e NATO, rappresentanti tra i vari di Russia, Stati Uniti, Corea del Sud ed Iran, Papa Francesco ha affermato: “Non possiamo non provare un vivo senso di inquietudine se consideriamo le catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali che derivano da qualsiasi utilizzo degli ordigni nucleari. È da condannare con fermezza la minaccia del loro uso, nonché il loro stesso possesso, proprio perché la loro esistenza è funzionale a una logica di paura che non riguarda solo le parti in conflitto, ma l’intero genere umano”.
Il Trattato ONU sul divieto delle armi nucleari ne bandisce in via definitiva l’uso, superando in questo modo anche i cavilli interpretativi che avevano consentito ad alcuni Paesi, come l’Italia, di aggirare il precedente Trattato di non proliferazione nucleare(TNP) del 1968. Nel nostro Paese viene infatti al momento consentita la presenza di ben due basi militari USA, quelle di Ghedied Aviano, che stipano oltre 70 testate nucleari B61, oggi addirittura soggette ad ammodernamento con le B61-12, da utilizzare sui caccia F-35A.
Undici dei nostri porti civili italiani sono inoltre da anni sistematicamente utilizzati militarmente come luogo di transito e sosta per sottomarini e portaerei con motori a propulsione nucleare ed armi nucleari a bordo, mettendo a repentaglio l’incolumità fisica degli abitanti delle città interessate.
Nonostante in ben due referendum l’8 ed il 9 novembre 1987 ed il 12 e 13 giugno 2011 gli Italiani abbiano espresso parere contrario perfino all’atomica ad uso civile, la volontà popolare viene dunque costantemente ignorata ed oggi viene addirittura ostacolato l’ONU nel cammino di una risoluzione che abbandoni definitivamente l’utilizzo dell’arma atomica.
Questa continua e ripetuta violazione degli interessi della popolazione e dei trattati internazionali richiede dunque un impegno da parte di tutti i candidati alle elezioni politiche di marzo 2018 affinché anche l’Italia, come altri Paesi del mondo, aderisca al Trattato ONU sul divieto delle armi nucleari.
È per questo che il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania, costituito da organizzazioni operanti per la pace e per il disarmo, invita tutti i candidati campani alle elezioni Politiche di Marzo 2018 all’incontro che si terrà Giovedì 15 Febbraio alle ore 17.30 presso la “Sala Valeriano“, in Piazza del Gesù Nuovo n. 15 a Napoli, affinché sottoscrivano il proprio impegno, in caso di elezione, a portare l’Italia all’adesione immediata al trattato ONU.
Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania
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