Sia il Sun che il Daily Mail hanno pubblicato degli articoli secondo i quali Jeremy Corbyn era un informatore pagato dalla polizia segreta ceca negli anni ’80, al culmine della Guerra Fredda, come riportato dall’ex spia comunista Jan Sarkocy.
L’onorevole Corbyn ha incontrato Sarkocy (che in seguito è stato espulso per essere una spia) una volta alla Camera dei Comuni, credendolo un diplomatico. L’affermazione dell’ex spia di aver incontrato Corbyn in un’altra occasione è stata smentita perché, proprio in quella data, Corbyn si trovava da un’altra parte del paese.
Corbyn ha fermamente negato l’accusa e ha suggerito che i direttori dei giornali che avevano pubblicato la storia fossero preoccupati che, se avesse vinto le prossime elezioni, avrebbe cercato di diversificare la proprietà dei media e di inasprire i controlli sull’evasione fiscale.
Dopo un’estesa ricerca negli archivi, Svetlana Ptacnikova, la direttrice dell’archivio dei servizi di sicurezza cechi, ha smentito le affermazioni di Sarkocy. Sono note anche altre sue affermazioni bizzarre, tra cui quella secondo la quale fosse l’organizzatore di Live Aid.
Quindi, è semplicemente un visionario o vuole solo guadagnare qualcosa dalla sue “informazioni” pretestuose? È stato pagato dai giornali per inventare quella storia?
Sfortunatamente, non vi sono ritrattazioni e negazioni che possano cancellare il sospetto dei probabili elettori di destra che Corbyn abbia fatto qualcosa di sbagliato e che la macchina della propaganda conservatrice ne sia a conoscenza. Il ricorso a espedienti così eccessivi è una misura della preoccupazione che il partito laburista stia effettivamente diventando una proposta eleggibile.
Questa affermazione è stata ripetuta, ritwittata e ristampata: Ben Bradley Parlamentare Conservatore. Bradley ha twittato “Corbyn ha venduto segreti britannici alle spie comuniste… dovresti avere le idee più chiare, amico!! Le tue priorità sono un po’ ambigue! #AreYouSerious.”
Corbyn ha minacciato un’azione legale, alla quale ha fatto seguito questa dichiarazione del parlamentare conservatore:
“Il 19 febbraio 2018 ho fatto una dichiarazione gravemente diffamatoria sul mio account Twitter, ‘Ben Bradley MP (@bbradleymp)’, su Jeremy Corbyn, sostenendo che abbia venduto segreti britannici alle spie comuniste. In seguito, ho cancellato quel tweet diffamatorio. Ho accettato di pagare una consistente somma di denaro imprecisata a un’associazione benefica di sua scelta e mi farò anche carico delle sue spese legali.
“Accetto pienamente che la mia affermazione fosse completamente falsa e inaccurata. Accetto di aver causato angoscia e turbamento a Jeremy Corbyn per le mie accuse false e screditanti, suggerendo che aveva tradito il suo paese collaborando con spie straniere.
“Sono molto dispiaciuto di aver pubblicato questa dichiarazione falsa e non esito a porgere le mie scuse incondizionate a Jeremy Corbyn per i problemi che gli ho causato.”
Un portavoce di Jeremy Corbyn ha dichiarato:
“Siamo lieti che Ben Bradley abbia ammesso che ciò che ha detto è del tutto falso e che si sia scusato e che le organizzazioni benefiche di Mansfield ne trarranno beneficio.
Dopo la mediocre campagna di diffamazione contro Jeremy, questo caso dimostra che menzogne così pericolose non resteranno incontrastate.”
Dall’altra parte…
Momentum, il think tank dei sostenitori di Corbyn, riferisce che ogni diffamazione da parte della stampa di destra viene ora seguita da un aumento dei loro membri. Sì, un distintivo d’onore.
Traduzione dall’inglese di Simona Trapani