Decine di persone si sono riunite lo scorso 14 gennaio davanti a Piazza Montecitorio per chiedere la scarcerazione di Ahed Tamimi, sedicenne palestinese incarcerata dai militari israeliani. La giovane, attivista per i diritti del popolo palestinese e appartenente ad una famiglia più volte colpita dalla violenza delle forze dell’ordine israeliane, è al momento in carcere per aver schiaffeggiato un militare a seguito di una lite nei pressi della sua abitazione a Ramallah.
Diversi gli interventi a favore della liberazione della giovane attivista e della popolazione palestinese. Durante il presidio si è parlato di Trump, del Giro d’Italia, di Gerusalemme.
Presente alla mobilitazione anche il collettivo Non Una Di Meno, che dichiara:
“Come Non Una di Meno abbiamo fatto un comunicato a seguito dell’azione di giovedì scorso (11 gennaio) e abbiamo posto lo striscione a Ponte Sisto con la scritta “Free Ahed” per esprimere tutta la nostra solidarietà ad Ahed e a tutte le donne e le ragazze palestinesi che stanno resistendo e lottando. Abbiamo intitolato il nostro comunicato “Learning from Palestinian Women”, imparando dalle donne palestinesi, perché uno dei punti del nostro piano è proprio la relazione con le donne che stanno lottando in molti altri paesi del mondo.
Non Una Di Meno è una rete internazionale, vogliamo una rete di lavoro comune con tutte le donne. Ahed è diventata il simbolo della resistenza perché ha giustamente reagito alla presenza dei soldati israeliani fuori dalla sua casa, è diventata un simbolo però ci sono moltissimo altre donne che stanno resistendo in Palestina e ci sono moltissimi bambini e bambine nelle carceri israeliane, sono più di 450, detenuti illegalmente perché il diritto internazionale non ammette la possibilità di carcerazione per minori.
Lo Stato di Israele continua ad arrestare senza processi e senza capi di imputazione, con una impunità a livello internazionale enorme. Siamo assolutamente allibite del fatto che dalle istituzioni europee non vi sia stata nessuna presa di posizione particolare, se non della preoccupazione. Come donne, come Non Una Di Meno sosteniamo quindi Ahed, sosteniamo questa campagna e tutte le donne che resistono in tutto il mondo.”
Durante il presidio per Ahed Tamini abbiamo avuto l’occasione di raccogliere la testimonianza di Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e Lazio.
Qui di seguito la nostra video intervista