“Penso che la prosecuzione del processo di pace sia cruciale per il futuro del Myanmar e che la risoluzione dei conflitti etnici, protrattisi troppo a lungo, sia essenziale per assicurare lo sviluppo di questo Paese. In tale ambito il popolo birmano è chiamato ad affrontare delle sfide di rilievo ma la comunità internazionale è pronta ad aiutare il governo e tutti gli attori coinvolti per porre le basi della riconciliazione nazionale attraverso un dialogo costruttivo”. Lo ha sottolineato l’ambasciatore d’Italia Pier Giorgio Aliberti, come si legge sul portale web del ministero della Farnesina.
Aliberti si è espresso a proposito dell’inizio del semestre di presidenza italiana del Joint Peace Fund Board (Jpf), un fondo multi-donatori creato nel 2015 grazie ai contributi di Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Giappone, Italia, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Svizzera, Unione Europea, aperto a ulteriori donatori, la cui operatività è prevista fino al 2021. Il Jpf – si legge ancora nella nota – può contare su una dotazione complessiva di 85,7 milioni di dollari, tre dei quali erogati dal governo italiano. Durante il suo semestre di presidenza, l’Italia si prefigge di incoraggiare ulteriormente il dialogo tra tutte le parti coinvolte, aumentare la visibilità del Jpf a livello locale e internazionale, e misurare i risultati raggiunti dal Fondo non solo in termini di singoli progetti realizzati ma anche nell’ottica del suo contributo complessivo a favore del processo di pace in Myanmar.