Il Primo Ministro francese Edouard Philippe ha dichiarato: “In stretta relazione con il Presidente della Repubblica, il governo ha preso la sua decisione: constato oggi che non sono soddisfatte le condizioni per realizzare il progetto dell’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes.”
Edouard Philippe ha quindi aggiunto: “Un progetto che struttura il territorio per un secolo, non può essere fatto in un contesto di esacerbata opposizione della popolazione. Grandi progetti recenti sono stati realizzati nonostante le opposizioni locali perché sostenuti dalla popolazione. Notre-Dame-des-Landes, oggi, è l’aeroporto della divisione. Il progetto di Notre-Dame-des-Landes sarà quindi abbandonato.”
Gli oppositori in Francia si sono battuti da decine di anni per il trionfo dell’utilizzazione dell’infrastruttura esistente (aeroporto di Nantes) e hanno convinto e vinto.
Il Presidente Emmanuel Macron ha adottato un comportamento realista e ha dato allo stesso tempo un consiglio al governo italiano affinché abbandoni i suoi progetti di Grandi Opere Inutili e Imposte ai cittadini e ai territori, dalla Torino-Lione al TAP, senza dimenticare il Terzo Valico, il Tunnel AV di Firenze, il Mose, le Grandi Navi a Venezia, eccetera.
Per quanto riguarda la Torino-Lione (progetto che prevede la duplicazione dell’infrastruttura esistente, quindi gemello di NDDL), la capacità della linea ferroviaria esistente è stata riconosciuta dal governo italiano e allo stesso tempo dichiarata non utilizzabile.
È questa un’affermazione di superbia e di disprezzo nei confronti delle argomentazioni tecniche ed economiche condivise dalla maggioranza degli esperti ferroviari e dagli economisti indipendenti dai condizionamenti politici e dei costruttori delle Grandi Opere.
Circa il costo totale del tunnel transfrontaliero di 57 km (€8,6 miliardi), ricordiamo che gli accordi tra Italia e Francia prevedono che le quote nazionali siano poste a carico del bilancio italiano per il 58%, regalando miliardi di € alla Francia. È un’iniqua ripartizione dei costi: data la prevalente collocazione del tunnel nel territorio francese (45 km contro i 12 italiani), ogni chilometro italiano del tunnel costerebbe €245 milioni, mentre ogni chilometro francese solo €48 milioni.
Perché il governo italiano dimentica da anni questa condizione di subalternità nei confronti della Francia?
Perché sprecare miliardi di € contro la saggezza dell’uso dell’esistente? Perché dimenticare che questa è l’unica soluzione per il rispetto della natura, come stabilito dagli accordi internazionali contro il riscaldamento del pianeta sottoscritti dall’Italia?
Comunicato ufficiale
A tutte le amiche e gli amici e compagn* di lotta
Oggi il governo ha finalmente annunciato l’abbandono del progetto dell’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes.
Per noi questo abbandono sarà effettivo dal 9 febbraio, alla scadenza della DUP (dichiarazione di pubblica utilità).
Se questo abbandono sarà confermato, è davvero una vittoria storica contro un progetto distruttivo, resa possibile grazie a un lungo movimento determinato e plurale.
Innanzi tutto, vorremmo dare un caloroso benvenuto a tutti coloro che si sono mobilitati contro questo progetto aeroportuale negli ultimi 50 anni. Per quanto riguarda il futuro della ZAD, il movimento nel suo complesso sta affermando oggi:
– la necessità che i contadini e gli abitanti espropriati possano riconquistare i pieni diritti il prima possibile,
– il rifiuto di espellere coloro che sono venuti a vivere nei terreni in questi ultimi anni per difenderli e che desiderano continuare a viverci e prendersene cura,
– la volontà da parte del movimento in tutta la sua diversità – agricoltori, naturalisti, i residenti, le associazioni, i vecchi e nuovi residenti- di prendere in carico a lungo termine i terreni della ZAD.
Per attuare ciò, avremo bisogno di un periodo di congelamento della ridistribuzione istituzionale dei terreni.
In futuro, questo territorio deve essere in grado di rimanere un’area di sperimentazione sociale, ambientale e agricola.
Per quanto riguarda la riapertura della strada D281, chiusa dalle autorità pubbliche nel 2013, il movimento si impegna a rispondere da solo. La presenza o l’intervento della polizia peggiorerebbe solo la situazione.
VI INVITIAMO A PARTECIPARE AL RADUNO DEL 10 febbraio 2018 nei terreni per celebrare l’abbandono dell’aeroporto e continuare a costruire il futuro della ZAD.
Desideriamo in questo giorno memorabile inviare un forte messaggio di solidarietà alle altre grandi lotte contro i progetti distruttivi e la difesa dei territori minacciati.
Movimento contro il progetto dell’aeroporto NDDL
GPII Group of NDDL