Tre eventi succedutisi a distanza di pochi giorni al Cairo hanno indotto molti a parlare di una svolta, o quanto meno di un’accelerazione in direzione della verità per Giulio Regeni: la consegna all’avvocata Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, di “carte” della procura egiziana; il colloquio tra il ministro degli esteri de facto Marco Minniti e il presidente egiziano al-Sisi; il nuovo incontro tra le due procure. Dato che dal sequestro di Giulio (seguito, come sappiamo, dalla sua sparizione forzata, dalle torture e dal suo assassinio) sono ormai trascorsi 23 mesi, sarebbe anche ora
Le campagne per la verità, per la giustizia, per i diritti umani avversano il disfattismo e si nutrono insieme di ottimismo e prudenza. Anche un anno fa, nell’imminenza del primo anniversario del sequestro di Giulio, era nell’aria che sarebbe arrivato “qualcosa”. E invece, niente. Ora che siamo a un mese dal secondo anniversario, c’è di nuovo quella sensazione. Vedremo. Intanto, dei 25 di ogni mese, quello di domani è particolarmente pieno di dolore e amarezza. Ma, come lo scorso Natale, milioni di persone dedicheranno un pensiero solidale e affettuoso a Paola, Claudio e Irene Regeni.