Nei prossimi mesi oltre alle elezioni politiche vi saranno anche le elezioni in alcune regioni tra le quali la Lombardia; mentre scriviamo non sappiamo ancora se il voto si terrà o meno nel medesimo giorno, ma la scelta del governo su questo punto, qualunque essa sarà, non modifica l’obiettivo che ci poniamo con questo appello pubblico: la costruzione di un’unica e unitaria lista di sinistra, autonoma e alternativa alle destre, al M5S e al PD
Da oltre vent’anni la Lombardia è governata dalle destre, prima con Formigoni ora con Maroni, i risultati principali, verificabili da chiunque, sono:
- la privatizzazione della sanità attraverso la continua e pervicace distruzione del Servizio Sanitario Regionale (SSR), la crescita mastodontica del numero delle strutture private convenzionate con il SSR e infine il tentativo (con le ultime delibere sui gestori) di consegnare ai grandi fondi finanziari internazionali e a un pugno di multinazionali la cura di oltre 3 milioni di persone con malattie croniche. Contemporaneamente i cittadini hanno dovuto subire l’inserimento di ticket sempre più alti, la crescita esponenziale delle liste di attesa e le drammatiche conseguenze di vicende come quelle delle cliniche Maugeri e Santa Rita frutto anche dell’assenza di qualunque serio controllo sulle strutture private convenzionate da parte della Regione.
- la devastazione del territorio come avvenuto con il moltiplicarsi di autostrade inutili, dannose e costosissime (BREBEMI, TEM, Pedemontana) in un’area geografica che è già tra le più inquinate d’Europa e che necessiterebbe di ben altri interventi in favore della salute collettiva, quali la limitazione alla circolazione dei SUV, dei diesel, solo per citarne alcuni. Nel contempo l’agricoltura, l’ecosistema e le superfici verdi sono state aggredite ferocemente e il trasporto pubblico è stato tagliato in tutte le zone periferiche. Il modello EXPO, oltre il racconto entusiasta e fasullo, lascia debiti e precariato.
- l’abbandono di qualunque politica in favore della scuola pubblica: lo stato degli istituti scolastici è fatiscente, i tagli dei finanziamenti all’istruzione hanno prodotto un abbassamento del livello complessivo del nostro sistema scolastico, posto in discussione il diritto allo studio, rendendo sempre più difficile la frequenza scolastica ai figli delle famiglie meno abbienti e ai giovani con disabilità. Sono invece aumentati enormemente gli stanziamenti a favore delle scuole private sostenute con fondi pubblici in palese contrasto con quanto previsto dalla Costituzione;
- l’assenza di politiche attive per il lavoro e contro la disoccupazione con l’abdicazione e la privatizzazione del sistema pubblico e di qualsiasi forma di programmazione economica. Decine di vertenze aziendali sono state abbandonate a se stesse senza investimenti produttivi e prospettive, in una fase di assalto al diritto del lavoro. Nessuna attenzione e zero risorse sulla vera “grande opera” da promuovere: la cura e la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Nessuna attenzione per la bonifica e il riassetto idrogeologico dell’intero Paese e della Lombardia che produrrebbe buona occupazione, formazione qualificata e sicurezza sui posti di lavoro;
- la distruzione del patrimonio di edilizia popolare, che ha condotto al mancato utilizzo di migliaia di alloggi pubblici, non assegnabili perché, senza interventi di ristrutturazione, mancano dei requisiti minimi ai sensi di legge per poter essere dichiarati abitabili. Tutto ciò mentre nella sola Milano sono decine di migliaia le famiglie in attesa di poter ottenere l’assegnazione di un alloggio pubblico.
Il collante culturale alimentato nella nostra regione dalle destre al governo è quello dell’individualismo e del disprezzo per il più debole fino al sostegno verso vere e proprie forme di razzismo e alla legittimazione di gruppi che esplicitamente si richiamano al fascismo.
La legge regionale che rende quasi impossibile la costruzione di moschee è un esempio di una cultura che alimenta l’intolleranza e lo scontro tra religioni.
In questi lunghissimi ventidue anni la destra ha potuto governare la nostra Regione con modalità che più volte hanno richiamato forme di potere assoluto: il ruolo dell’opposizione di centrosinistra è stato inesistente, assolutamente impercettibile agli occhi e alle orecchie dei cittadini lombardi. Il centrosinistra e il PD hanno costantemente perseguito l’obiettivo di accordarsi, ovviamente non in modo ufficiale, con le destre al governo, mostrandosi molto interessati a condividere fette di potere nei vari gangli del sottogoverno, delle nomine e degli appalti piuttosto che a realizzare una vera opposizione.
È in questo contesto che è dilagata la corruzione sempre strettamente intrecciata tra potere politico ed economico, come evidenziato dalle numerose inchieste della magistratura.
L’opposizione alle giunte di destra si è manifestata, in questi decenni, nelle migliaia di iniziative che una miriade di associazioni, comitati, gruppi spontanei di cittadini piuttosto che realtà culturali e sociali, fortemente strutturate e inserite nel territorio, hanno costruito spesso potendo contare solo sulle proprie energie e sul sostegno delle forze politiche di sinistra non compromesse con la gestione delle giunte Formigoni prima e Maroni in tempi più recenti.
Attorno a queste iniziative, delle quali siamo stati parte attiva e spesso promotori e organizzatori, si è costruita un’unità che da tempo ci spinge ad agire insieme nella difesa del territorio e dei diritti universali alla salute, al posto di lavoro all’istruzione e alla casa. La stessa unità che ci ha permesso insieme di contribuire a vincere il referendum del 4 dicembre 2016 in difesa della Costituzione.
Indipendentemente dalle scelte che ciascuno farà a livello nazionale, tutti noi siamo convinti che nella nostra Regione sia necessario e possibile raggiungere l’obiettivo di un’unica lista nella quale possano portare il proprio contributo, sentendosi a casa propria, quei tanti settori della società civile che da lungo tempo, con impegno e coerenza, ognuno con la propria storia e identità, hanno tenuto vivo nel nostro territorio l’idea di una cittadinanza solidale e consapevole.
Ciò che ci unisce è più forte di ciò che può dividerci e sarebbe imperdonabile sprecare l’opportunità che oggi si presenta di costruire una reale opposizione al governo delle destre ben sapendo che, senza questo primo passo, diventa impossibile pensare di costruire nel futuro un’alternativa in grado di coinvolgere la maggioranza dei nostri concittadini.
Lanciamo un appello a tutte e a tutti i cittadini, alle realtà sociali e politiche organizzate a partecipare alla costruzione di un percorso includente e senza veti. Da parte nostra ci assumiamo solo una responsabilità: quella di funzionare da facilitatori per avviare il cammino e con questo spirito chiediamo a tutti singoli, collettivi e forze organizzate di pronunciarsi sulla nostra proposta e di essere disponibili in tempi ravvicinati ad incontrarsi.
Vittorio Agnoletto, Fulvio Aurora, Edoardo Bai, Piero Basso, Vittorio Bellavite, Roberto Biorcio, Alessandro Braga, Alessandro Brambilla Pisoni, Franco Calamida, Elisabeth Cosandey, Cristina Cattafesta, Roberto Escobar, Leo Fiorentino, Massimo Gatti, Antonio Lareno, Corrado Mandreoli, Maria Grazia Meriggi, Emilio Molinari, Silvano Piccardi, Paolo Pinardi, Albarosa Raimondi, Basilio Rizzo, Augusto Rocchi, Erica Rodari, Anita Sonego, Guglielmo Spettante, Gianni Tognoni.
Per le adesioni inviare una mail a: costituzionebenicomuni@gmail.com