Ogni essere umano ha diritto a un’esistenza libera e degna nel luogo che ritiene migliore, e ha il diritto di lottare per restarci
I muri sopra, le crepe in basso… SupMoisés e SupGaleano
Occupare uno spazio web di comunicazione indipendente, come Comune, resta prima di tutto una responsabilità in tempi di “apocalisse umanitaria“. Quelli che stanno in alto alzano nuove muraglie per nascondersi ma dipendono da noi: dobbiamo allargare le crepe dei loro muri fatti di nazionalismi, populismi, neocolonialismi, di relazioni sociali patriarcali (come ricorda il movimento Nonunadimeno) e razziste. Ma se è vero che un mondo nuovo comincia da qui allora dobbiamo tentare di percorrere e perfino creare strade diverse, e dare visibilità e sostegno a tutti coloro che da Como Senza Frontiere a Baobab experience di Roma, da Mestizaje di Cecina ad Askavusa di Lampedusa, dalla Comunità di San Benedetto di Genova passando per numerosi circoli Arci e Acli, solo per fare qualche nome ignorato dai grandi media, sono già in cammino.
Questa pagina nasce per accompagnare il forum Per cambiare l’ordine delle cose. Le ragioni del Forum sono spiegate qui da Andrea Segre (regista deL’ordine delle cose), tra i promotori insieme ad Amnesty Italia, Medici senza frontiere Italia, Banca Etica, Naga, Medu, ZaLab e JoleFilm. Gli articoli sono raccolti in tre sezioni Pensare, Gridare e Fare. Appelli, proteste e manifestazioni non bastano a mettere in discussione le politiche securitarie, mentre cresce il numero di migranti reclusi nei lager libici. Da sopra non verranno le soluzioni, perché lì sono nati i problemi: si tratta di ribaltare insieme dal basso ogni giorno l’ordine delle cose.
3 dicembre, ore 10,30: Centro Congressi Frentani, Roma (evento fb)
Forum Nazionale Per cambiare l’ordine delle cose – Diretta streaming
16 dicembre, Palermo. Migranti, diritto e diritti
PENSARE
- Cosa possiamo fare? Franco Berardi Bifo
- Siamo caduti in una trappola Marco Binotto
- Il razzismo è una scorciatoia Grazia Naletto
- Lo sterminio come sottinteso implicito Flore Murard-Yovanovitch
- L’altra rivoluzione di ottobre Mauro Armanino
- Le vane complicazioni umane Alessandro Ghebreigziabiher
- Le migranti e noi. Alcune domande Floriana Lipparini
- Il caleidoscopio dell’identità Stefano Rota
- Il Mediterraneo e la spaccatura di Giotto Franco Lorenzoni
- La resistenza viscerale Amador Fernández-Savater
- Da clandestini a soggetti, i nostri eroi Paravano e V. Tassara
- Il furto della vita: forme di schiavitù Lea Melandri
- L’alfabeto di un mondo diverso Gianluca Carmosino
- Il bisogno di rifiutare etichette Alain Goussot
- Marginalità urbana Franco La Cecla
- Né rifugiati, né migranti Raúl Zibechi
- “Sono diventata razzista” Ascanio Celestini
- Buttarli a mare. Lo facciamo da secoli Santiago Alba Rico
GRIDARE
- Il tempo del razzismo ostentato Cronache di ord. razzismo
- Accordi con la Libia, amnesia generale Fulvio Vassallo Paleologo
- Ho lasciato mio marito in Libia
- Signor Minniti, questi si chiamano lager VIDEO
- 368 Filippo Miraglia
- Il trionfo dell’inumano Guido Viale
- Chi sono i rifugiati ambientali? V.
FARE
- Disertate il bando sui campi in Libia vv.
- Noi disertiamoUn ponte per…
- Quel che ci ha lasciato Ibi Antonia Buonomo
- Questa è una falegnameria sociale C.
- Karalò, il taglia e cuci ribelle Martina Di Pirro
- Cuciniamo mondi diversi Guido Viale
- La micro-accoglienza diffusa della Valle No Tav Francesco Calabro
- Vivere tra molti mondi Lino Di Gianni
- La strana Casa che il sindaco non capisce Patrizia Cecconi
- Comunità locali e scontri di civiltà Miguel Martinez
- Pomodori fuori mercato Domenico Dalba
- Il paese dei migranti e del Chiocolato Marco Boschini
- Migranti nei piccoli comuni Adriana Goni Mazzitelli e Carlotta Fioretti
Pochi giorni fa Alessandro Leogrande pubblicava con Andrea Segre, Dagmawi Yimer e Igiaba Scego una lettera aperta per chiedere alle ong di disertare il bando Minniti per intervenire nei campi di detenzione per migranti in Libia. Ha ragione Beppe Caccia, ricordiamo Alessandro anche così.