Banca Popolare Etica è uno tra i primi istituti bancari del Paese a investire in un’iniziativa di equity crowdfunding intervenendo nel ruolo di investitore professionale con ventimila euro su Verde21 SRL, la start up toscana che ha brevettato e prodotto la “Dynamo machine”, dispositivo off grid per la produzione e la conservazione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili (www.dynamoenergies.com).
L’offerta, pubblicata sul portale www.starsup.it, è stata selezionata come primo test di una collaborazione che Banca Etica e StarsUp credono fermamente potrà portare importanti sinergie.
L’equity crowdfunding (ECF) è uno strumento finanziario che consente a chiunque, investitore professionale o privato cittadino, di investire direttamente nell’economia reale del paese, acquistando azioni o quote di capitale di imprese italiane, per il tramite di portali on line vigilati dalla CONSOB.
“Il meccanismo è semplice – spiega Matteo Piras presidente di StarsUp – registrandosi al nostro portale si può consultare tutta la documentazione, i video e le immagini che raccontano l’impresa (spesso si tratta di una impresa innovativa) e il suo progetto di crescita. Tutto è trasparente ed immediato e se l’utente crede nel progetto può investire in tempo reale e senza nessun costo di intermediazione poche centinaia di euro oppure cifre più importanti considerando che tra gli appeal dell’operazione può esservi un consistente vantaggio fiscale” [ – 30% di detrazione fino a 1 milione di euro di investimento per le persone fisiche e 30% di deduzione dal reddito delle società fino a 1,8 milioni all’anno (ndr)].
Lo strumento dell’ECF, dopo un periodo di rodaggio di 3 anni sembra aver ingranato la marcia e nel 2017 ha registrato una forte crescita in tutti gli indicatori – dal numero di campagne pubblicate all’entità del capitale raccolto – come evidenziato nell’ultimo report dell’Osservatorio sul crowd investing del Politecnico di Milano. Quasi 140 progetti pubblicati e circa 18 milioni di euro di capitale raccolto.
“E’ un meccanismo che consente di capitalizzare le imprese e immettere risorse finanziarie private, spesso immobilizzate sui conti correnti, nell’economia reale del Paese – commenta Nazzareno Gabrielli vicedirettore generale di Banca Popolare Etica -. Banca Etica ovviamente si concentrerà sui progetti a più alto impatto sociale e ambientale, coerenti con la propria mission. La banca può supportare questo meccanismo virtuoso in molti modi che vanno dal sostegno finanziario in equity, ricoprendo appunto il ruolo di investitore istituzionale previsto dal regolamento CONSOB, alla possibilità di erogare successivamente finanziamenti per la crescita. Recentemente la norma ha consentito l’accesso all’equity crowdfunding anche alle PMI e alle imprese sociali e questo apre per Banca Etica ulteriori possibilità di impegno per il sostegno all’economia reale, solidale e sostenibile.”
La collaborazione tra Banca Etica e StarsUp – il primo portale autorizzato in Italia – nasce dalla reciproca condivisione dei valori di fondo di una finanza etica, democratica e capace di mettere in relazione il risparmio privato con progetti imprenditoriali per il bene comune.
A partire dal 2018 la possibilità di usufruire della raccolta di capitale attraverso portali on-line come StarsUp sarà aperta a tutta la platea delle PMI italiane, e dunque anche ai settori più tradizionali come l’agricoltura e l’immobiliare ma anche le tre “effe” del Made in Italy (cioè cibo-food, moda-fashion e arredo-furniture), spalancando un mondo di opportunità per imprese e investitori che potranno destinare una quota anche piccola dei propri portafogli finanziari per sostenere e rilanciare la ripresa economica nazionale, puntando su una finanza etica e a KM zero.
In questo contesto Banca Etica, da sempre attenta all’innovazione e all’impatto sociale dell’attività bancaria, ha deciso di giocare un ruolo da protagonista mettendo in campo risorse umane e capitale economico a sostegno della crescita. Un primo esempio virtuoso che potrebbe aprire la strada anche ad altre istituzioni finanziarie e industriali del Paese come, d’altronde, è già iniziato ad avvenire nel resto d’Europa.