In occasione dell’incontro nazionale del Partito Umanista, con delegati provenienti da tutte le regioni del paese, inclusi consiglieri, quadri e deputati eletti, è stata effettuata una valutazione degli eccellenti risultati elettorali, sia del Frente Amplio che del partito. In base a tali risultati, si sono definiti gli obiettivi futuri e si è discusso fino ad arrivare a una posizione comune rispetto al secondo turno presidenziale.
Rispetto a quest’ultimo punto, si è concordato::
Oggi il Frente Amplio è una coalizione formata da 13 organizzazioni politiche che conta una maggioranza di 21 parlamentari, con un solido programma di governo e con la leadership di Beatriz Sánchez, sostenuta da più di un 1.300.000 cileni e cilene. La nostra priorità è e sarà sempre quella di sotenere il programma di governo da noi proposto nella prima tornata elettorale e rafforzare il Frente Amplio come unica scelta per cambiare e trasformare il nostro paese.
Riteniamo che il ritorno alla Moneda di Sebastián Piñera, che rappresenta il modello neoliberista e quello di una destra cavernicola, sarebbe un grande passo indietro rispetto a molte delle già scarse conquiste conseguite negli ultimi anni post dittatura. Piñera, che sostiene che Macri sia uno dei suoi migliori amici, rappresenta quanto c’è di peggio per il Cile e l’America Latina.
Consideriamo il Frente Amplio nel suo senso originale di alternativa al “duopolio” e affermiamo che non vi è possibilità di cambiamento senza una sconfitta politica di questo sistema. Di conseguenza non ci lasceremo coinvolgere in alcuna pozione di comando né di governo della Nuova Maggioranza. Non esiste neppure possibilità di un negoziato, in quanto non diamo loro alcun credito, dato che non sono stati in grado di realizzare le loro proposte elettorali.
C’è una grande maggioranza dei cileni che non vuole Piñera nuovamente al potere, ma è necessario precisare che non siamo noi ad avere la responsabilità di evitare che la Nuova Maggioranza gli riconsegni il governo. Il problema è loro, e sono sempre loro a non fare neppure un minimo cenno di autocritica, pretendendo oltretutto di presentare il problema come fosse di tutti. Inoltre, sono fortemente responsabili della disaffezione di larghe fasce della popolazione nei confronti della politica, espressa con un’astensione che supera già il 50%.
Le proposte di cambiamento del Frente Amplio sono state ampiamente diffuse e sono note a tutti; il candidato Guillier, nonché i partiti della Nuova Maggioranza, sanno da cosa sia composto quel 20,27% che ha votato per Beatriz Sánchez. Se vogliono sostenere il programma, dovranno riflettere molto bene su cosa dicono e cosa fanno. Qui non è in gioco la negoziazione di posti di dirigenza, ma la risposta alle domande espresse da milioni di persone nella recente consultazione elettorale. Non saremo noi la loro scusa di fronte a un eventuale trionfo della destra.
Non chiediamo nulla, perché non vogliamo avere niente a che fare con loro, nessun compromesso. Il voto al secondo turno è un atto di libertà che cerca di evitare ciò che viene ritenuto il peggio per il Cile scegliendo il male minore, dichiarandoci già da ora oppositori di entrambi i governi che risultino eletti.
Tutto ciò premesso:
Riaffermiamo che il Frente Amplio non ha alcuna responsabilità rispetto a chi verrà eletto, sia che si tratti dell’uno o dell’altro candidato presidenziale. La nostra responsabilità è quella di mantenere la parola data a coloro che ci hanno concesso la loro fiducia.
La nostra sfida oggi è la costruzione di un nuovo modello di società nel nostro paese: una società libertaria, giusta e solidale, in grado di coinvolgere i milioni che non hanno partecipato perché si sono sentiti defraudati e lontani dalla politica tradizionale.
Ognuno del milione e trecento mila votanti per Beatriz Sánchez dovrà riflettere e decidere, in quanto nessuno è padrone del voto degli altri, ma soltanto del proprio.
Comprendiamo chi sceglierà di votare scheda bianca o di annullare il voto e anche coloro che voteranno contro Piñera e la destra anti-umanista, che lo sostiene. Questa è la libertà di scelta che crediamo corrisponda oggi all’esercizio del voto di fronte a questo secondo turno presidenziale.
Traduzione dallo spagnolo di Cristina Quattrone
Fotoreportage di Dalia Chiu