Sabato 11 novembre 750.000 persone (secondo la guardia urbana) hanno riempito per oltre 3 kilometri una delle principali arterie di Barcellona (Calle Marina), in quella che è stata una delle manifestazioni più partecipate nella storia della città.
Il corteo è stato convocato dall’Asamblea Nacional Catalana e da Ómnium Cultural per chiedere la liberazione dei prigionieri politici – i presidenti delle due organizzazioni (Jordi Sànchez e Jordi Cuixart) e alcuni membri del governo della Generalitat (il vicepresidente, Oriol Junqueras e i ministri Jordi Turull, Josep Rull, Raül Romeva, Carles Mundó, Joaquim Forn, Dolors Bassa e Meritxell Borràs).
La manifestazione si apriva con uno striscione per la liberazione dei prigionieri politici. In testa hanno preso posto i familiari dei detenuti e degli ex ministri riparati in Belgio, oltre ai dirigenti di diversi enti e associazioni municipali, seguiti dai rappresentanti politici dei partiti: Esquerra Republicana de Catalunya, Partit Demòcrata Català, Candidatura d’Unitat Popular, Catalunya en Comú, Partido Nacionalista Vasco. Erano presenti anche l’ex segretario generale di Podem Catalunya e la sindaca di Barcellona Ada Colau.
Tra i manifestanti si distingueva anche un gruppo di giuristi con la toga, che scandivano “Non è giusto!” e reggevano uno striscione con la scritta “Giustizia, democrazia e libertà”. Oltre ai cittadini di Barcellona, hanno partecipato persone arrivate da tutta la Catalogna con oltre 900 pullman.
Quando la marcia ha raggiunta l’Avenida Icaria, sul palco ha preso il via un evento emozionante. I manifestanti hanno ascoltato il “Cant dels ocells “ di Pau Casals e le famiglie hanno letto messaggi dei prigionieri. Carles Puigdemont e i suoi ex ministri hanno inviato un video dal Belgio e gli organizzatori hanno lanciato un appello per invitare tutti a partecipare alla mobilitazione del 7 dicembre a Bruxelles.
La mobilitazione si è conclusa al calar della sera, con la gente che reclamava la liberazione dei prigionieri politici e cantava l’inno nazionale catalano “els Segadors”.