Nel giorno dei nostri morti, ricordiamoci di dire una preghiera per quelli dimenticati: dei tanti “Nessuno”. Che Papa Francesco apra il cuore e i cervelli dei nostri politici e amministratori che mai si occupano dei caduti sul lavoro: chi non è credente si ricordi con un pensiero di queste vittime dell’indifferenza. In questi dieci anni di monitoraggio dell’”Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro” i morti sul lavoro non sono calati, ma sono addirittura aumentati.
Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 566 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1.150 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% del totale. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% dei morti sul lavoro. Oltre il 25% di chi muore sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cade dall’alto, dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti.
La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Gli stranieri morti per infortunio sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno; è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro sparisce ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL.
Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
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